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La Terapia Intensiva Neonatale di Rimini protagonista a “Caduta Libera”

di Angelo

SaraBernabini

Jerry Scotti e la concorrente Sara Bernabini ringraziano pubblicamente il reparto per la sua azione di cura e assistenza ai bambini nati pre-termine o con forti disfunzioni vitali.

RIMINI. La Terapia Intensiva Neonatale di Rimini protagonista a “Caduta Libera”, la trasmissione televisiva di Canale 5 come noto condotta dal bravissimo Jerry Scotti. E’ accaduto nella puntata del 1 aprile 2016 e grazie all’intervento di una delle concorrenti, Sara Bernabini, originaria della Romagna.

Bernabini (nella foto), nella parte finale della trasmissione e prima di cadere nella botola, ha voluto ringraziare tutti i professionisti della salute della TIN dell’Ospedale “Infermi” di Rimini per aver salvato il suo bambino da morte certa.

Ai ringraziamenti di Sara si sono aggiunti quelli di Jerry Scotti, che ha parlato apertamente della struttura riminese come di un reparto di eccellenza a livello nazionale.

GinaAncora

La direttrice della TIN Gina Ancora.

Come risaputo il reparto di Terapia Intensiva Neonatale riminese è diretto dalla dottoressa Gina Ancora. L'unità operativa fa parte del Dipartimento Materno Infantile ed è ubicata all'interno della sede della struttura ospedaliera.

La TIN di Rimini, dicevamo, è centro di eccellenza a livello nazionale, è uno dei pochi in Italia a poter vantare nel suo team la presenza di “NIDCAP Professionals”, cioè di professionisti certificati NIDCAP (3 infermieri,1 medico e 1 psicologa).

Dal punto di vista della umanizzazione delle cure, la TIN di Rimini è un reparto aperto con possibilità di ingresso 24 ore su 24 per le famiglie, che possono praticare giornalmente, tra le altre cose, la marsupio terapia ed in cui è presente una psicologa che può seguire le famiglie dalla degenza in Ostetricia a quella in TIN.

La struttura assiste uno dei 4 punti nascita regionali con più di 3000 nati all’anno, ricovera più di 800 neonati/anni di cui 50-60 di peso inferiore al chilo e mezzo con una sopravvivenza senza esiti al di sopra dei valori medi nazionali ed internazionali (dati anno 2014); inoltre, assiste un bacino che fuoriesce dai confini territoriali: i primi dati del 2015 evidenziano che più del 60% dei bambini ricoverati non è residente nella provincia di Rimini.

Fortissima infine la presenza di pazienti provenienti dalle Marche.

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