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Tatuaggio: è davvero per sempre?

di Mimma Sternativo

tatuaggi l'incubo di un sogno perduto

Cosa fare quando quel tatuaggio proprio non ci piace più? Sei anche tu un pentito del tatuaggio? Scopri come eliminarlo

tatuaggi per sempreMILANO. Si sa: a noi amanti dei tattoo piace proprio disegnarci o scriverci qualunque cosa sul nostro corpo.

Un messaggio forte o semplicemente frasi di canzoni, di poesie, simboli, animali, maori, tribali, nomi di persone importanti... I tatuaggi hanno un po' l'intento di raccontare la storia di noi stessi agli altri, o magari di ricordarla a noi stessi.
Ma cosa fare, ad esempio, se il nome inciso sul nostro braccio ci ricorda qualcuno che non fa più parte della nostra vita? Come fare se quel simbolo ci ha proprio stufati?

I pentiti del tatuaggio in Italia non mancano: secondo i dati raccolti dall’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe), solo nel 2014 le rimozioni di tatuaggi sono state 12mila.

Ma cosa c'è da sapere prima di pensare di rimuovere il nostro ricordo non più tanto caro?
Innanzitutto bisogna sapere che "togliere un tatuaggio è molto più difficile che farlo, e non sempre è possibile riuscirci – afferma Luca Siliprandi, chirurgo plastico vice presidente di Aicpe – la completa scomparsa non è sempre possibile. Il laser non sempre cancella del tutto il tatuaggio, così come la gomma cancella il segno di una matita; l’efficacia del trattamento dipende da colore, profondità, densità e tipo di pigmento e dal fototipo del paziente, cioè dal colore della sua pelle (bianca, olivastra, nera).

«Al momento la tecnica più efficace è rappresentata dai laser q-switchati (laser Q-S), strumenti che producono un impulso laser di brevissima durata (nanosecondi, alcuni miliardesimi di secondo) – dice il vicepresidente di Aicpe. – Questo distrugge le cellule entro le quali sono accumulati i granuli di pigmento, spezzandoli in frammenti più piccoli (diametro variabile da 10 a 100 millesimi di millimetro) che vengono smaltiti nei liquidi corporei o da cellule migranti nel corso dei giorni e delle settimane successive. Ripetuti trattamenti, distanziati da un congruo periodo di tempo (in genere 45 – 60 giorni) per consentire la spontanea rimozione dei pigmenti, consentono di perseguire la progressiva scomparsa del tatuaggio».

Rimuovere un tatuaggio è un processo lungo: sono necessarie diverse sedute distanziate di circa 6-8 settimane. Dipende da diversi fattori: il tipo di tatuaggio (quelli professionali sono normalmente più difficili da rimuovere a causa della maggior profondità del pigmento e della sua elevata densità); il colore (il verde, l’azzurro e soprattutto il giallo, sono molto difficili (a volte impossibili) da rimuovere, mentre il rosso, in alcuni casi, può scurirsi, per effetto di eventuali materiali ferrosi presenti nel pigmento). I tatuaggi più vecchi sono più facili da cancellare rispetto a quelli più recenti, perché il corpo ha già eliminato una parte del pigmento.
Infine, si deve sapere che, in corrispondenza del tatuaggio rimosso, potrebbe rimanere una sorta di ombra chiamata “fantasma del tatuaggio”. Può durare alcuni anni o anche per sempre.

Insomma miei cari pentiti, pensateci bene prima di fare il prossimo tatuaggio, un tattoo è per sempre... o quasi!

"Cicatrici, colore, macchie, nei e tatuaggi disegnano un paesaggio unico. Simile a un archivio, la pelle conserva le tracce della storia individuale."

(Anonimo)

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