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Tagli alla ricerca il no del Movimento 5 Stelle

di Redazione

parlamento tagli alla ricerca

Il governo taglia i fondi alla ricerca, il Movimento 5 Stelle “non voteremo la loro resa”

ROMA. “Il voto di astensione dato rispetto al riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2015 è stato sofferto ma assolutamente motivato: non accettiamo più di avallare questa politica che, a parole, glorifica la nostra ricerca, giurando che si tratti di un asset sul quale puntare ma, all’atto pratico, taglia risorse che già adesso sono ampiamente insufficienti a sostenere adeguatamente quel sistema.

Questa ulteriore contrazione potrebbe anche mettere a rischio i fondi necessari a a pagare il personale dipendente degli enti".

Lo affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura di Camera e Senato, commentando il voto contrario espresso oggi in sede referente a Montecitorio.

“Al di là dei proclami, il Governo continua a tagliare nella ricerca: rispetto all’anno scorso il Foe ha subito una riduzione del 2%. Nel 2012 l’Italia destinava l’1,26% del Pil alla ricerca pubblica e privata. Da allora, il decremento è stato continuo, nonostante l’Italia sia fanalino di coda in Europa.
A proposito di Unione Europea: Europa 2020 pone come obiettivo quello di destinare alla ricerca il 3% del Pil. Non solo siamo dunque lontanissimi da quel traguardo, ma nel Def il Governo pone l’asticella per il 2020 all’1,53% del Pil. In sostanza, abbiamo alzato bandiera bianca.

Infine, a distanza di due anni non è ancora stato ratificato dall’Esecutivo il Piano nazionale della ricerca settennale 2014-2020.

Di fronte a questa sfilza di indizi, chefanno più di una prova, non intendiamo avallare il disinteresse del Governo a investire nella ricerca e, dunque, nello sviluppo del Paese”.

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