Intervento del sindacato Nursind per chiedere chiarezza sul futuro di tanti colleghi Infermieri anche alla luce delle indagini della Procura di Roma.
ROMA. Siamo colpiti che ancora una volta a pagare la crisi generata dal crack finanziario emerso nel 2013 continuino ad essere gli onesti lavoratori della sanità dell’IDI - affermano i dirigenti sindacali Nursind San Carlo ex gruppo IDI Sanità Antonino Gentile e Anna Rita Amato - 120 dei quali dal 1 aprile saranno messi in cassa integrazione in deroga per tre mesi.
Purtroppo sembrerebbe non esserci fine agli strascichi economici e giudiziari causati dal dissesto finanziario che si protrae da anni a causa delle note vicende su cui la Procura di Roma ha chiesto ultimamente il rinvio a giudizio per 40 persone.
Non è bastato il periodo di amministrazione straordinaria e la successiva vendita, lo scorso aprile 2015, delle strutture dell’ ex Gruppo IDI Sanità (San Carlo di Nancy, IDI, Villa Paola e 2 RSA) per far dormire sonni tranquilli ai dipendenti e consentire il ritorno alla normale attività sanitaria.
L’Irccs – continuano i sindacalisti Nursind -, gestito adesso dalla Fondazione Luigi Maria Monti, si è visto tagliare da decreto della Regione Lazio circa 10 milioni di budget 2015, riportando gravi ripercussioni sulla gestione economica.
A fronte della situazione creatasi siamo di fronte all’ inizio di un periodo difficile per i dipendenti dell ‘ IDI, 89 dei quali ex dipendenti del San Carlo, tra cui diversi infermieri, a seguito dell’ accordo sindacale sulle condizioni del trasferimento dei rami d’azienda, i quali da un lato usufruiranno del sostegno al reddito per i tre mesi di cassa integrazione in deroga concessa e dall’ altro si vedranno diminuito lo stipendio.
Ad essi va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà - concludono Amato e Gentile - nella consapevolezza che ancora una volta a rimetterci per responsabilità altrui sono i lavoratori onesti, vittime indifese di una crisi che, protraendosi da anni, appare ai più una storia infinita.
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