REGGIO EMILIA. Quando si ha vent’anni e le passioni ardono in petto, basta un nonnulla a farci intraprendere una strada anziché un’altra, specie quando si tratta delle grandi scelte, segnando così per sempre il destino della nostra esistenza. È quanto accade a Giovanni Battista La Sala da San Marco in Lamis, alcuni mesi dopo la sua maturità classica conseguita al "Di Cagno Abbrescia" di Bari nel 1970.
Qui vi si trova da due anni circa a condividere lo studio con il calcio. È nei ruoli della “Primavera” in attesa di essere schierato come mezz’ala di regia nella squadra di massima categoria, allora guidata da Toneatto (1968 – 69) e poi da Oronzo Pugliese (1969 -1970), reduce dai grandi successi del Foggia. Si rivela da subito un virtuoso giocatore.
«Se avesse continuato – ci confida un suo antico compagno di scuola e di giochi – di sicuro sarebbe diventato un grande calciatore. Chissà l’antesignano del Cassano odierno o un componente importante della Nazionale.»
Sappiamo bene come cominciano le cose, mai come finiscono. Infatti, nell’agosto del 1970, Giovanni non essendo stato convocato in ritiro con la prima squadra del Bari Calcio, all’improvviso decide di lasciare lo sport nazionale e di dedicarsi anima e corpo agli studi, anche per accondiscendere alla volontà paterna che sin dall’inizio ha mal sopportato il trasferimento del figlio nel capoluogo pugliese. S’iscrive a Medicina a Parma.
«Una rinuncia, assunta con dolore e dubbi – ci confida La Sala – che mi rimane "sanguinante" per diverso tempo.»
«Dal 1970 al 1974 – aggiunge – non ho più tirato un calcio a un pallone e non ho messo piede in uno stadio. In seguito, ho giocato in qualche torneo amatoriale e ho partecipato a un campionato di 3ª Categoria di Parma. Dal 1985 ho appeso le scarpe al chiodo.» Ciononostante, la passione per il pallone gli è rimasta sempre in corpo e segue alla TV e qualche volta anche allo stadio, i principali avvenimenti agonistici. Comunque sia, prima di addentrarci a pieno nel suo ricco e strabiliante “curriculum”, ecco alcuni tratti salienti della sua vita di enfant prodige.
Egli nasce il 16 settembre 1951 da Arcangela Villani e da Matteo La Sala nella casa avita di Via Leopardi 35, a San Marco in Lamis. Dopo le materne, frequenta con successo le Elementari al “Balilla” e poi la media unica obbligatoria. Passa, poi, al Liceo Classico di S. Marco in Lamis. Intanto, fuori scuola è attratto dal gioco al pallone. Fatti i compiti, lo troviamo spesso in istrada da solo o in compagnia a tirare calci o testate al pallone. Ma più spesso, per sfuggire ai rimproveri del papà, che lo vuole sempre sui libri, e soprattutto a quelli delle vicine di casa, che temono per i vetri e non amano gli schiamazzi, si ritrovano al campo sportivo.
Giovanissimo, viene tesserato dalla Polisportiva Sammarco con la quale partecipa ai campionati provinciali Allievi e Giovanile della FIGC, facendosi notare per il suo straordinario talento.
È durante i suddetti campionati provinciali della FIGC che viene selezionato e successivamente impegnato nella giovanile di calcio barese, di cui si è già scritto.
Appese le scarpe al chiodo, la passione di Giovanni si rivolge dunque agli studi e alla scienza. Si laurea in Medicina e Chirurgia nel '76 presso l'Università degli Studi di Parma e nel medesimo anno consegue l’abilitazione nazionale all'esercizio della professione di Medico-Chirurgo.
Si specializza presso la medesima università nel 1980 in Ostetricia e Ginecologia e nel 1984 in Fisiopatologia della Riproduzione Umana.
Frequenta diversi stage in Italia e all’estero: sulla sterilità involontaria umana (Locarno, Prof. Campana, 1978-1980); sulla “microisteroscopia” (Parigi, Dr. J. Hamou, 1981); sulla “laparoscopia ginecologica” (Costanza, Dr. H. Frangenheim, 1981); sulla microchirurgia e laparoscopia ginecologiche e sulla procreazione medicalmente assistita” (Parigi,Prof. J. Salat-Baroux, 1983); sulla “procreazione medicalmente assistita” in Italia (Palermo, Prof. E. Cittadini, 1988-1989) e negli USA (New York, Dr. D. Navot, 1990).
Intensa e varia la sua attività didattica. Oltre a partecipare come relatore ai più importanti summit nazionali ed esteri nella materia, a partire dal 1989 svolge attività di docenza come Professore a Contratto presso le Università di Parma, Modena e Reggio, Roma (La Sapienza) e Perugia.
Infine, dal dicembre 2011 è Professore Straordinario di Ostetricia e Ginecologia presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Il prestigioso incarico, che ha durata triennale ed è rinnovabile per un altro triennio, rappresenta il massimo riconoscimento del livello professionale finora raggiunto dal medico sammarchese . Non per niente presso il reparto di Ostetricia Ginecologia dell'Azienda Ospedaliera Arcispedale S. Maria Nuova-Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Reggio Emilia che egli dirige dal 2001, grazie al suo acume scientifico, opera in un Centro di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) che è unanimemente considerato come il più importante Centro Pubblico di PMA italiano.
La Sala, oltre che autore di più 100 pubblicazioni su riviste internazionali, ha pubblicato diversi testi scientifici. A riguardo, va segnalato il suo recentissimo volume Infertilità Umana Principi e Pratica, di circa mille pagine, prossimo a diventare il Trattato italiano sull'infertilità umana e testo indispensabile nelle diverse facoltà e scuole di specializzazione italiane. La Sala, anche se in modo critico, è profondamente legato alla sua San Marco e al Sud in genere. Vi ritorna mensilmente per essere consultato da numerosi pazienti provenienti da tutto il Sud.
Ed è per questo che molti lo considerano un genio da inserire da subito nell’albo d’oro dei “garganici illustri” di ieri e di oggi, nonché un esempio di vita da apprezzare e seguire per aver egli ‘sacrificato’ interamente la sua vita di single ai pazienti, alla formazione dei giovani medici e biologi, alla scienza e all’interesse generale.
Per saperne di più: http://www.lasalagb.it/
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