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dalla redazione

Sono 26 i falsi Infermieri condannati nel cosentino

di Rosario Scotto di Vetta

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Alla sezione Penale del Tribunale di Cosenza si è concluso in primo grado, il 18 mattina, il processo di Gutenberg con la sentenza emessa rispetto alle posizioni degli indagati per aver comprato il titolo e lavorato in veste di infermiere nonostante fossero del tutto privi di conoscenze teorico-pratiche. 

 

Diciotto sono state le assoluzioni mentre per otto imputati sono stati confiscati beni del valore degli stipendi percepiti dal 29 settembre del 2000. 

 

L'operazione risale al dicembre del 2008 e fu eseguita dai Nas di Napoli sotto le direttive della Procura di Cosenza. Secondo quanto accertato, gli indagati avrebbero messo in piedi una rete di compravendita che permetteva di acquistare a un prezzo che si aggirava dagli 8 mila ai 10 mila euro il titolo di studio falsificato in maniera impeccabile per poi essere assunti nelle strutture ospedaliere esercitando così la professione di Infermiere. 

 

Secondo l'accusa la mente dell'intero raggiro era stato un 57 enne infermiere coordinatore di una nota clinica di Belvedere destinato alla pena più severa di 5 anni invece poi assolto "perché il fatto non sussiste" e "per non aver commesso il fatto".

 

I titoli che sono stati ritenuti fasulli saranno confiscati e distrutti. 

 

Si è costituita parte civile la Federazione Nazionale Collegi IPASVI durante il corso del processo. La Federazione già da tempo ha messo in guardia dal fenomeno dell'abusivismo professionale. Nel biennio 2010-2011 sono stati 1023 i soggetti denunciati per esercizio abusivo della professione infermieristica.

 

Per star alla larga da impostori o finti infermieri, i cittadini vengono incitati “ad eseguire controlli accurati, consultando l’Albo nazionale Ipasvi”, disponibile sul portale della Federazione all’indirizzo (http://www.ipasvi.it/chi-siamo/ricerca-albo.htm).

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