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Sindrome premestruale sconfitta dal ferro

di Gianluca Auriemma

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REDAZIONE. Tensione mammaria, cefalea, dolori muscolari, dolori alla schiena, sensazione di gonfiore diffuso uniti ad irritabilità, voglia di piangere e basso livello di sopportazione. Sono queste alcune delle spiacevoli conseguenze della sindrome premestruale di cui una donna spesso ne è vittima. Ed è il motivo del perché gli uomini segnano con il pennarello rosso sul proprio calendario i giorni dell'avvento della sindrome.

Ma ecco giungere in aiuto della donna e, perchè no, anche dell'uomo, il ferro. La spiegazione della scoperta ci arriva dall'America.

 

E' stato pubblicato sull'American journal of epidemiology uno studio dei ricercatori delle Università americane di Harvard e Amherst, situate nello stato del Massachusetts. Questo studio, durato per ben lunghi 10 anni, ha seguito 3000 infermiere che dichiaravano di avere la sindrome premestruale regolarmente.

 

Nell'analizzare lo stile di vita alimentare delle donne,è stato notato che chi aveva assunto una maggior quantità di ferro non eme, o ferro inorganico, presentava un forte calo se non addirittura la scomparsa di episodi della sindrome premestruale.

 

Ricordiamo che questo tipo di ferro è presente nella frutta, nelle verdure e in genere negli alimenti di origine vegetale. Bastano 20 mg al giorno e i giovamenti saranno pian piano evidenti.

 

E' stato anche rilevato come lo zinco aiuti a diminuire il gonfiore della pancia ma assumere dosi eccessive porta a gravi effetti collaterali, quindi è fortemente sconsigliato l'uso.

 

Gli studiosi hanno inoltre visto che l'assunzione di alte quantità di potassio porta ad un forte aumento delle probabilità di avere la sindrome così come si raccomanda di evitare l'uso di caffè o tè. Entrambi causano una riduzione di assorbimento del ferro da parte del nostro organismo.

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