Lo stabilisce uno dei quattro decreti attuativi del “Jobs Act”.

AOSTA. L’art. 21, comma 4 del d.lgs. 14 settembre 2015, n. 151, “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità”, uno dei quattro decreti attuativi del “Jobs Act”, va a modificare le disposizioni dettate dall’art. 53, comma 6 del d.lgs. 81/2008. in merito alla tenuta del registro infortuni.

Quest’ultimo è un documento riepilogativo finalizzato a fornire dati sull'andamento del fenomeno infortunistico all'interno delle imprese. Nello specifico, a decorrere dal novantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore del d.lgs. n. 151/15 (ovvero dal 23/12/2015 in avanti), è abolito l’obbligo di tenuta del registro infortuni.

“Fino alla data del 22 dicembre 2015 – spiega Agostino Roffin, direttore della SC Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro - il registro dovrà ancora essere vidimato. Pertanto le imprese costituite prima di tale data e quelle che hanno completato, sempre prima del 23 dicembre, il registro già in loro possesso, sono tenute a recarsi presso la nostra struttura, nella sede del Dipartimento di Prevenzione, per la vidimazione”.

L’abolizione dell’obbligo della tenuta del registro infortuni precede di qualche mese l’istituzione del SINP, il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione di infortuni e malattie professionali, un importante strumento nato per fornire “dati utili per orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia della attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali di tutti i soggetti coinvolti nella tutela della salute dei lavoratori”.

Resta fermo l’obbligo del datore di lavoro di inoltrare all’INAIL la denuncia di infortunio

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