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"Una malattia con la C", San Marino e la campagna d'informazione sull'epatite C

di Redazione

epatite C 2

L'obiettivo è aiutare la popolazione a conoscere meglio l'epatite C e a capire come prevenirla

SAN MARINO. La Segreteria di Stato per la Sanità e Sicurezza Sociale, in collaborazione all’Istituto Sicurezza Sociale, promuovono la Campagna di informazione “Una malattia con la C” realizzata da AbbVie, con il patrocinio dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF), della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) e di EpaC Associazione Onlus. L’obiettivo è aiutare la popolazione sammarinese a conoscere meglio questa malattia e come fare per prevenirla.

La prevenzione è l'arma più potente per combattere la diffusione dell'epatite C.

La prevenzione è l'arma più potente per combattere la diffusione dell'epatite C.

Nella giornata di ieri, 28 aprile, è stata presentata ufficialmente ai professionisti del settore e alla cittadinanza tutta la campagna di informazione sull'Epatite C nella Repubblica di San Marino, pensata per promuovere una più profonda conoscenza di tale patologia come prima arma per contrastarne la diffusione.

Presso la Sala Congressi "Il Monte" dell'Ospedale di San Marino si è tenuto un evento volto alla presentazione dell'impegno politico e sociale alla base dell'iniziativa di informazione/prevenzione e al coinvolgimento in tale progetto di Medici di Medicina Generale, odontoiatri e farmacisti affinché possano dare la corretta consulenza alla popolazione.

L'evento, moderato dal responsabile del progetto Dario Manzaroli, direttore delle attività sanitarie e socio-sanitarie dell'ISS, ha visto il susseguirsi degli interventi di Francesco Mussoni (Segretario di Stato per la Sanità e Sicurezza Sociale che ha dato il via alla giornata con un video-saluto), Ivan Gardini, Presidente Associazione EpaC Onlus, Marco Marzioni, epatologo dell'Università Politecnica delle Marche, Massimo Andreoni, infettivologo del Policlinico Tor Vergata, Bianca Caruso, direttore generale Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino, Maria Loredana Stefanelli e Anna Chiara Piscaglia, rispettivamente direttore di Medicina Int. e responsabile di Gastroenterologia la prima e specialista in gastroenterologia la seconda, entrambe nell'Ospedale di San Marino. Infine, l'intervento di Umberto di Luzio Paparatti, direttore medico di AbbVie Italia.

La giornata si è conclusa con un talk-show moderato da Luciano Onder e aperto al pubblico; nel corso dell'evento tenutosi presso la Sala Montelupo di Domagnano è stata dunque presentata ai cittadini della Repubblica di San Marino la prima Campagna di informazione sull'epatite C e si è offerto un momento di confronto fra medici e pazienti per scoprire quali sono i fattori di rischio e la possibilità di prevenire l'epatite C.

“L’iniziativa è espressione del mio costante impegno politico e sociale in collaborazione con l’Istituto per la Sicurezza Sociale a difesa della salute dei cittadini. È solo l’inizio di un percorso molto ambizioso che punta a fare di San Marino il primo Paese al mondo “epatite C free” entro i prossimi dieci anni. Nonostante la severità di questa patologia sono ancora molte le persone che non sono adeguatamente informate sulla natura, l’evoluzione e i rischi di contagio dell’epatite C” ha affermato il Segretario di Stato Francesco Mussoni.

L'epatite C è una malattia infettiva del fegato spesso asintomatica nelle fasi iniziali.

L'epatite C è una malattia infettiva del fegato spesso asintomatica nelle fasi iniziali.

A fronte di circa 150 persone a cui è stata diagnostica l’epatite C, anche nella Repubblica di San Marino si stima che circa il 2% della popolazione abbia contratto il virus e che, quindi, circa 150 cittadini siano portatori del virus senza saperlo. Si tratta infatti di una patologia subdola, i cui sintomi possono richiedere anche 30 anni per manifestarsi, tanto che circa l’80% delle persone infette non sa di esserlo, poiché non percepisce alcun segnale di allarme tale da suggerire una visita specialistica e i test necessari alla diagnosi. La prima arma per prevenire e contrastarne la diffusione e le sue conseguenze è dunque l’informazione.

“La gente non si rende conto di quanto sia diffusa questa infezione cronica del fegato e non sa nemmeno quando sia avvenuto il contagio trattandosi di una malattia asintomatica per molti anni. Significativo è il dato, emerso da una recente ricerca realizzata da Doxa Pharma, che evidenzia come non conosca l’epatite C persino chi ha un parente o un conoscente malato, con tutto quanto consegue in termini di incapacità di proteggersi dal rischio di contagio” commenta Marco Marzioni, dell’Università delle Marche.

Il responsabile del progetto, Dario Manzaroli, ha dichiarato che “San Marino libero dall’epatite C è un sogno e una speranza concreta che deve vedere coinvolti tutti gli operatori sanitari pubblici e privati e tutte le Agenzie del territorio a partire dalle scuole. Raggiungere questo obiettivo sarà un successo di tutta la comunità e dell'Istituto Sicurezza Sociale e consentirà di restituire alla serenità, alla famiglia e alla società decine, centinaia di persone che fino ad oggi hanno convissuto con una grave malattia aspettando solo il peggio”.

Oltre a compromettere significativamente la qualità di vita di chi ne è colpito, l’epatite C si lega spesso a barriere culturali, fonte di paura e stigma, alimentate dall’ignoranza di chi conosce poco o nulla questa patologia. “La nostra Associazione è da sempre impegnata con i pazienti nella diffusione di informazioni corrette sulla patologia e su come affrontarla. E’ per questo che abbiamo deciso di sostenere con entusiasmo la Campagna di informazione e sensibilizzazione “Una malattia con la C” in grado di raggiungere, attraverso diversi canali, l’intera popolazione sammarinese offrendo l’opportunità di una più capillare informazione” spiega Ivan Gardini, Presidente di EpaC Associazione Onlus che con altri volontari sarà al Gazebo allestito nel parcheggio dell’Ospedale di Stato il 29 e 30 aprile per fornire informazioni alla gente e distribuire materiale informativo.

Massimo Andreoni, del Policlinico Tor Vergata di Roma, ha precisato come “l’assenza di sintomi evidenti è la ragione alla base della forte diffusione e del ritardo diagnostico dell’epatite C, con tutte le conseguenze legate al peggioramento complessivo della qualità di vita e delle condizioni di salute di chi ne è colpito. Il dato che inquieta di più - continua Andreoni -  è la totale mancanza di percezione della gravità di questa patologia che nella sua naturale evoluzione può portare a complicanze anche molto gravi, tra cui danni al fegato, cirrosi, insufficienza epatica o epatocarcinoma, tumore del fegato, fino alla morte”.

“La sostenibilità delle cure e dei sistemi sanitari sono temi in cui AbbVie è profondamente impegnata, anche attraverso programmi e partnership volti a individuare a tal fine soluzioni concrete. Mettere a disposizione delle Istituzioni dii San Marino la nostra Campagna vuole essere una risposta concreta alla necessità di maggiori informazioni su questa malattia” ha spiegato Umberto di Luzio Paparatti, Direttore Medico di AbbVie Italia.

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