Il governatore della Toscana fa infuriare tutti, prima gli esponenti del suo partito (PD) e poi il Ministro della Salute, che però dice: "se ne può parlare". La sua proposta: "non diamo la possibilità ai medici di svolgere attività autonoma collegata a quella pubblica, così da evitare sprechi e il dirottamento dei pazienti verso strutture private gestite o in cui operano gli stessi professionisti".

ROMA. E ora si "arrabbia" anche il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ammonisce (ma poi lo riabilita) il governatore della Toscana Enrico Rossi reo di aver proposto l'abolizione del regime di intramoenia ospedaliere che, secondo l'esponente del Partito Democratico (auto-candidatosi come alternativa di Matteo Renzi) continuerebbe a far migrare i pazienti dalle strutture pubbliche a quelle private.

Per Rossi facendo chiarezza su questo "privilegio" dei medici o di alcuni baroni della medicina italiana le casse statali risparmierebbero milioni e milioni di euro e ciò a beneficio degli utenti, che erano, sono e devono rimanere al centro dell'assistenza.

La provocazione del governatore toscano, che ha proposto anche un disegno di legge popolare per l'abolizione dell'intramoenia, è giunta in un momento particolare della storia sanitaria italiana, ovvero è coincisa con la riapertura del dibattito sull'istituzione degli Ordini delle Professioni Sanitarie (compreso quello degli Infermieri) e sulla regolamentazione del Rischio Clinico. Su quest'ultima argomentazione è noto l'attivismo del compagno di partito di Rossi, l'on. Federico Gelli (PD), che ha presentato in Parlamento e sta presentando ai sanitari italiani un apposito DDL.

E' noto che tra Rossi e Gelli non ci sia buon sangue e da tempo, ma oggi a bacchettare il governatore della Toscana è intervenuto il Ministro della Salute in persona. Lorenzin difende a spada tratta l'operato dei medici, ma apre a Rossi e ammette tuttavia che l'intramoenia va regolamentata meglio, nell'ottica della riduzione della spesa a netto beneficio degli utenti del Sistema Sanitario Nazionale.