Il sindacato Fsi-Cni in rappresentanza degli Infermieri in servizio in REMS: "una battaglia durata 10 mesi"
CALTAGIRONE. Il sindacato Fsi-Cni si è fatto portavoce del disagio manifestato dagli infermieri costretti ad operare in condizioni di precaria sicurezza all'interno della Residenza per l'Esecuzione della Misura di Sicurezza (REMS), come si evince dati fatti accaduti nei mesi passati e dalle numerose denunce presentate al Prefetto, al questore e all'assessorato regionale alla sanità.
Dopo la chiusura degli ospedali penitenziari giudiziari - come indicato dalla legge 9/2012 ed in considerazione del DPCM 1/4/2008 - sono operative in Sicilia due Rems: una in provincia di Messina in località Naso, l’altra a Caltagirone frazione di San Pietro.
Un cambiamento che ha portato sotto l’egidia delle ASP la riabilitazione psichiatrica, collegata anche alla pericolosità sociale ed alla presenza di soggetti con problemi di giustizia. Da qui la richiesta del sindacato Fsi-Cni di concedere agli infermieri delle REMS una indennità di rischio e disagio come prevista dall’art. 44, comma 6, lettere a) e b), CCNL di settore e il successo ottenuto con il riconoscimento agli operatori della REMS di Caltagirone.
"Un guado difficile che ha visto in Sicilia l’inserirsi di una nuova realtà - dichiara Calogero Coniglio, segretario regionale del Coordinamento nazionale infermieri aderente alla Federazione sindacati indipendenti - dove gli operatori sanitari Infermieri ed altro si sono scontrati dal 30 aprile 2015, con una legislazione contrattuale legata all’art.lo 44 del CCNL alquanto ambigua e ancora non applicata ad una nuova realtà come la REMS".
A far traboccare il vaso, due episodi di aggressioni in soli due giorni alla REMS di Caltagirone, registrati alcuni mesi fa: un'infermiera in servizio ha incassato uno schiaffo da un degente e un vigilante ha riportato un trauma distorsivo a un dito della mano sinistra. Il giorno seguente, un ospite della struttura ha colpito un infermiere alla testa con un pezzo di legno provocandogli un trauma cranico, 11 punti di sutura e la frattura ad una mano.
Dopo un lavoro sindacale di ben 10 mesi collegato a una serie di lettere inviate all’indirizzo del Direttore Generale Ida Grossi e dell’attuale Direttore Generale Giuseppe Giammanco, unitamente a reiterate richieste in ambito della stessa RSU aziendale, l’indennità di cui all’art.lo 44 del CCNL Comparto Sanità del 19/04/2004 è stata concessa agli operatori sanitari.
"Possiamo considerare un tale evento un passo normativo importante e primo in Sicilia condotto in porto dal sindacato ma che certamente dà merito al lavoro svolto dagli operatori sanitari delle REMS. L'indennità è di 4 euro lordo per turno, 104 euro circa lorde al mese. Saranno corrisposti anche gli arretrati. Una cifra misera per il rischio che si corre", conclude Maurizio Cirignotta.
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