In rapporto alle altre professioni sanitarie e tecniche la classe infermieristica è cresciuta poco negli ultimi anni, soprattutto dal punto di vista del riconoscimento sociale, culturale e professionale.
MILANO. Esistono diversi motivi, diverse realtà e diverse teste che impediscono la progressione della professione infermieristica, basta il semplice confronto con altri professionisti sanitari per cadere in una sorta di voragine profonda e oscura.
Iniziamo dalle ostetriche (o ostetrici). Le origini dell’ostetricia nascono con la necessità della donna di essere aiutata nel momento del parto.
La storia di questa professione vede alternarsi fasi di relativa autonomia a periodi di dominio e di subordinazione.
Ci sono stati tempi in cui la gravidanza non era vissuta come una malattia, l'ostetrica si occupava della donna direttamente tra le mura della propria casa senza la necessità di ricovero ospedaliero; poi le cose sono cambiate. Soltanto in epoche recenti la professione è stata coinvolta in un processo di riqualificazione sociale. Ora fa molto radical chic poter partorire in casa propria con l'aiuto di un'ostetrica. Sta di fatto che dire "sono un'ostetrica e non un'infermiera appare più "Figo" agli occhi della gente. (provare per credere)
Passiamo poi ai fisioterapisti. Se provate a chiedere, anche un bambino saprà elencarvi le competenze di questo professionista. Quando un fisioterapista chiede 60-80 euro a prestazione nessuno si scandalizza, la sua competenza è riconosciuta, provate a fare la stessa cosa voi infermieri...toccherà contrattare, qualcuno storcerà il naso, qualcuno cercherà un vicino di casa o un badante più conveniente di voi.
Professione: tecnico sanitario di radiologia medica. Qualcuno si sognerebbe mai di chiedergli di portare un pappagallo o di sostituirsi o farsi sostituire da altre figure? No! O meglio qualcuno sta pensando di dargli qualche insegnamento infermieristico per poter eliminare la figura dell'infermiere in radiologia. In fondo si tratta solo di mettere un'agocannula e iniettare un po' di liquido di contrasto che sarà mai! (non perdetevi l'ironia di questo passaggio)
Passiamo ora ad un'altra categoria: gli Oss, gli Operatori socio sanitari. Mi capita spesso di sentire una frase che mi fa rabbrividire:" bisogna stare attenti a quello che gli si insegna, a quello che gli si lascia fare perché si rischia di essere sostituiti". Avanti, quante volte l'avete pensato, detto o sentito? Abbiamo paura. Sarà che nonostante tutto non abbiamo perso quel carattere di ausiliarietà, sarà che noi non l'abbiamo ancora capito cosa fa veramente l'infermiere e qual é la vera differenza tra noi e un oss e tutte le professioni che ruotano in una struttura sanitaria. Sarà che l'Oss è più bravo di noi a far valere le proprie specificità, diritti e doveri.
È molto più probabile incontrare un Oss che (giustamente) dice " io questo non lo posso e non lo devo fare" che un infermiere che dica "questo non rientra nelle mie competenze". Diciamocelo ci è sempre piaciuto fare un po' di tutto.
E chi riesce ad uscire dalla caverna vedendo la luce del mondo esterno? Platone avrebbe scommesso sul dovere morale di tornare a salvare dall'ignoranza i propri compagni. E invece l'infermiere che fa?
Pensateci... guai a far entrare qualche altro a godere del proprio orticello; si sa mai diventi più bravo.
Potremmo essere tanto, eppure la triste realtà è che ci manca ancora altrettanto.
Se almeno fossimo in qualche periodo antico potremmo dare la colpa a qualche magia nera, un tentativo da parte del Demonio di deviare l'umanità infermieristica dalla retta via prevista nei piani divini.
Invece no. Come dire chi è causa del suo mal pianga se stesso.
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