Nurse24.it
chiedi informazioni

Testimonianze

Professione Infermiere: il coraggio di lasciare il pubblico per l'iniziativa privata

di Redazione

smartphone_infermiere

Lo sfogo di un collega che attualmente lavora con decrescente passione in un reparto di Urologia e pensa di diventare presto imprenditore di se stesso aprendo uno studio infermieristico.

VERONA. Sto definendo con un collega la possibilità di svicolarci dall'impiego privato per un lavoro autonomo come infermieri con partita IVA presso uno studio infermieristico associato che dovremmo far partire noi stessi presso la provincia di Verona.

Il mio ruolo di assistente al decorso pre e post operatorio nell'attuale reparto mi permette di avere una visione a 360 gradi del paziente con problemi urologici (calcolosi, Ipertrofie prostatiche, tumori renali/prostatici/vescicali) con un ampio settore riguardante i decorsi post-operatori in regime di Day Hospital (Biopsie, Turv, Endoscopie Esplorative).

Il reparto presso il quale presto servizio è un ambiente versatile e molto vivace con una grande affluenza di pazienti che ciclicamente in maniera molto rapida vengono sostituiti con nuovi ingressi, ciò risulta essere in prima misura dispersivo per i lavoratori ma in alcuni casi anche i pazienti stessi che si ritrovano immersi in una struttura ospedaliera con poche nozioni ed ancor meno tempo per apprenderle.

Sta agli operatori e professionisti sanitari maggiormente presenti in reparto assecondare ogni possibile richiesta di informazioni e ogni necessità di assistenza a chi viene a trovarsi in questo reparto ma questo deve passare innanzitutto dalla comunicazione efficace e destrutturata dei medici chirurghi che spesso, sempre in virtù di questa frenetico riciclo di ingressi, tendono a rimanere lacunosi negli scambi di informazione rendendo il tutto complesso dal punto di vista gestionale degli infermieri e degli operatori socio-assistenziali.

Tale gap informativo risulta ancor più spiazzante quando a subirlo indirettamente sono pazienti la cui condizione patologica li costringe a diversi giorni di degenza come nel caso delle Enucleoresezioni renali o l'asportazione completa degli apparati escretori (cistectomie radicali). Compito e mansione dell'infermiere oltre a garantire in tali pazienti un adeguato livello di comfort ed una completa assistenza in materia antalgica e post-chirurgica e la più definita ed esaustiva informazione circa le condizioni del decorso operatorio e l'eventuale, in alcuni casi vitale, gestione dei presidi che andranno poi a costituire la nuova vita del paziente.

Tale informazione circa la presenza e l'eventuale gestione dei presidi destinata ai medici in diversi casi è demandata ai professionisti sanitari che non possono fare altro che informare a intervento avvenuta la nuova condizione di vita del paziente.

La situazione infermieristica quindi attualmente oltre ai normali e sempre presenti interventi terapeutici e organizzativi viene caricata di una nuova dimensione fatta di informazioni e concetti che andrebbero sicuramente approfonditi ben prima dell'arrivo in reparto e affrontati sicuramente con un altro spirito in presenza anche di feedback, cosa che attualmente risulta essere manchevole o singhiozzante da parte del personale medico.

Manuel Piubello
Infermiere di Urologia

Scopri i master in convenzione

Commento (0)