l’ unica associazione in Italia a lavorare in maniera stabile con gli animali all’interno di un ospedale
Firenze. Medici e Infermieri speciali per ospiti specialissimi... cani, asini, cavalli sono i protagonisti delle terapie e dei percorsi educativi e socio relazionali dell’Associazione Antropozoa, specializzata in terapie con gli animali per la malattia infantile, la disabilità intellettiva, le difficoltà relazionali, il disturbo psichiatrico.
La pet therapy è un ambito disciplinare talmente complesso e delicato che merita prima di tutto un riconoscimento culturale in ambito transdisciplinarie specifico, e successivamente a livello operativo una adeguata e alta formazione unita ad un etica del saper fare. Cosa che ancora oggi è abbastanza raro trovare.
Antropozoa lavora in ospedali, servizi sanitari e sociali, centri socio educativi e ha una fattoria terapeutica. E’ l’unica associazione in Italia a lavorare in maniera stabile con gli animali all’interno di un ospedale, ossia l’AOU Meyer di Firenze, con un protocollo di accoglienza ormai codificata da circa 10 anni.
Si occupa anche di formazione post universitaria con corsi di specializzazione per esperti in interventi assistiti con gli animali e con docenze universitarie in tutta Italia e da oltre 15 anni collabora in maniera continuativa e costante sia nel panorama regionale che extraregionale con strutture pubbliche e private, ospedali, case di riposo, centri di salute mentale, scuole e Università, con progetti e interventi che prevedono l’ausilio degli animali.
Il gruppo Antropozoa è costituito e collabora attivamente con professionisti specializzati con conoscenza ed esperienza nel campo delle scienze psicologiche educative e riabilitative e specialisti del mondo animale. Operando nel campo “della relazione d’aiuto” con e insieme alla mediazione degli animali, Antropozoa si caratterizza sia a livello formativo che nella preparazione comune a tutto il suo gruppo di lavoro per un alto profilo professionale.
I professionisti Antropozoa hanno maturato nel tempo sia a livello formativo che esperienziale una adeguata capacità relazionale e tecnica nel campo nell’educazione cinofila, calibrandolo la conoscenza dell’educazione del cane nell’ ambito delicato e specifico degli Interventi Assistiti.
Inoltre Antropozoa, unico Ente italiano,a è Full member dell’associazione internazionale ISAAT che si occupa di terapie assitite in tutto il mondo e da oltre 15 anni opera con circa una ventina di cani, di diverse razze e molte altre specie animali, quali asini, e cavalli.
Mission: Il principio caratterizzante il “Modello Antropozoa” è che l’operatore è l’attivatore e facilitatore insieme e con all’animale di dinamiche relazionali complesse e strategiche, in cui si realizza il cuore dell’intervento di pet therapy.
Sentiamo cosa ci dice Francesca Mugnai presidente di Antropozoa Farm Associazione Onlus.
- Di cosa vi occupate?
Antropozoa Onlus è specialista negli ainterventi assistiti con gli animali nella malattia infantile, la disabilità intellettiva, le difficoltà relazionali, il disturbo psichiatrico. Lavoriamo negli ospedali e nelle strutture sanitarie in generale, con i servizi sociali, scuole e università, nelle carceri, nelle case di cura e RSA, nei centri socio educativi. Offriamo anche accoglienza in una fattoria terapeutica nel Valdarno.
Ci occupiamo inoltre di alta formazione con corsi di specializzazione per esperti in interventi assistiti con gli animali e con docenze universitarie in tutta Italia.
Siamo professionisti specializzati con conoscenza ed esperienza nel campo delle scienze psicologiche, educative e riabilitative e del mondo animale.
- La vostra collaborazione con il Meyer e i suoi bambini come è nata?
Dal 2002 i cani sono parte integrante del protocollo di accoglienza e assistenza dell'AOU Meyer di Firenze, unica esperienza del genere in Italia per durata, sistematicità, inserimento degli animali.
Grazie al sostegno economico della Fondazione Meyer, i cani possono entrare ovunque nei dipartimenti di pediatria internistica, chirurgia pediatrica, neuroscienze, area critica, oncologia pediatrica e neonatale e nella rianimazione. Un libero accesso che avviene dopo meticolose pratiche igieniche e con trimestrali controlli veterinari specifici e comportamentali che seguono il “Protocollo organizzativo sulle misure di prevenzione e la trasmissione nosocomiale delle infezioni negli interventi assistiti con gli animali” stilato dall’AOU Meyer e che è un esempio per tante altre strutture in tutta Italia.
Gli animali entrano dal portone principale e la loro presenza è sistemica: arriva a tutto l’ospedale. Anche gli operatori e i genitori trovano beneficio nel vederli passare lungo il percorso che viene quotidianamente tracciato dagli infermieri e i medici.
- La cura con la Pet Therapy: quali sono i risultati?
Gli effetti positivi vertono sull’area della socializzazione (depressione, autismo, disturbi generici dello sviluppo), sull’area cognitiva (bambini con disturbi psichiatrici e neurologici), emotiva (bambini con difficoltà di adattamento, disturbi dell’apprendimento) e motoria (bambini con problemi neuromotori).
Altro settore è quello della riabilitazione motoria con l’animale in cui il cane o il cavallo fungono da importante motivatore al recupero psicofisico.
La pet therapy, intesa come terapia specifica, è indicata per tutti coloro che presentano problemi di comunicazione, di relazione e di socializzazione.
Per l’autismo, i disturbi pervasivi dello sviluppo, i disturbi del comportamento e psichiatrici è uno strumento riabilitativo importante.
Anche per le malattie croniche è uno strumento importante, monitorando l’aspetto di salute e la fase di malattia a livello psicologico.
Recenti studi scientifici – riportati nel libro “L'attaccamento agli animali. Una visione integrata della relazione uomo-animale nella pet therapy” (di Turner, Beetz, Julius e altri, edizioni Hogrefe, 2014), edizione italiana a cura di Francesca Mugnai – dimostrano che il legame tra madre e figlio e tra uomo e animale è causato dallo stesso ormone: l'ossitocina. Prodotta naturalmente dall'organismo umano, in particolare durante il parto e l'allattamento, è alla base anche dell'affetto che ci lega ai nostri amici a quattro zampe. Alla base della pet therapy dunque c'è anche un fattore chimico-scientifico, forte come il legame che si crea tra un bambino e la sua mamma.
- Quanto abbiamo da imparare dagli animali?
Credo che vivere con gli animali voglia dire guardarsi intorno e non pensarsi ne soli ne unici.
L’animale fa parte del nostro mondo emotivo, ma proprio perché è diverso da noi ha bisogno di essere riconosciuto nella sua individualità e non umanizzato.
Il rischio è questo di una eccessiva lettura dei bisogni nostri su di loro. Rispettarli vuol dire prima di tutto ascoltare i loro passi e ritmi..niente di più..
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