Dopo l'incidente nei pressi di Lucera e il trasferimento in un ospedale di Foggia sprovvisto di Chirurgia Vascolare, il giovane ha dovuto, dopo 4 ore di attesa, noleggiare a proprie spese un ambulanza privata per raggiungere l'ospedale di San Giovanni Rotondo.
SAN GIOVANNI ROTONDO. A seguito di un incidente stradale, un giovane chitarrista di 29 anni di Cerignola è stato operato nei giorni scorsi in Casa Sollievo della Sofferenza per una frattura scomposta dell'omero destro, che ha causato un grosso ematoma ed un'ischemia totale, cioè una assenza totale di flusso sanguigno in tutto l'arto superiore.
Il giovane, dopo l'incidente stradale nei pressi di Lucera avvenuto verso mezzogiorno, è stato trasportato intorno alle 13 al Pronto Soccorso di un ospedale di Foggia per ricevere le prime cure. I sanitari, dopo aver riscontrato una frattura all'omero e un'ischemia totale al braccio, non hanno ritenuto opportuno procedere ad un intervento chirurgico ortopedico e vascolare poiché il nosocomio è sprovvisto di un'unità di Chirurgia Vascolare, necessaria per ripristinare il flusso sanguigno.
Dopo quattro ore di attesa, il paziente ha firmato le dimissioni e ha noleggiato a proprie spese un'ambulanza privata giungendo all'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo alle ore 18.
Qui, passando nuovamente dal Pronto Soccorso, e non avendo con sé la documentazione clinica delle diagnosi effettuate nel precedente ospedale, il giovane si è dovuto sottoporre nuovamente agli esami diagnostici per individuare la frattura e constatare con un'angiografia il livello dell'occlusione arteriosa. Alle 22, un equipe chirurgica composta da ortopedici e chirurghi vascolari è intervenuta sul paziente. Gli ortopedici Franco Gorgoglione ed Emanuele Ferrara, assieme alla loro equipe, hanno provveduto a riallineare i due monconi della frattura e stabilizzare l'osso omerale. Successivamente l'equipe di Chirugia Vascolare, con i chirurghi Giovanni Paroni e Roberto Marinucci, vista la lunga ischemia che aveva interessato il braccio per quasi 10 ore, ha optato per la soluzione più veloce: una ricanalizzazione dell'arteria occlusa al passaggio tra ascella e omero, utilizzando un'endoprotesi per ripristinare il flusso sanguigno. Si è resa necessaria anche una fasciotomia al braccio per ridurre il voluminoso edema successivo al ripristino della circolazione.
Dopo l'intervento terminato all'una di notte, il paziente è rimasto in osservazione per 24 ore nell'unità di Anestesia e Rianimazione I. Nonostante l'intervento ortopedico e vascolare siano entrambi riusciti, la prognosi resta tutt'ora riservata
per quanto riguarda la funzionalità dell'arto. Resta infatti il danno neurologico, che sarà possibile valutare solo dopo il riassorbimento dell'edema. La prolungata ischemia, e le ore trascorse prima dell'arrivo in Casa Sollievo per i due interventi, potrebbero pregiudicare il pieno recupero delle funzionalità del braccio.
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