L'epidemia del virus Ebola in Africa occidentale continua a crescere e ora sembra essere la peggior epidemia degli ultimi 40 anni. Le notizie di stampa fanno aumentare la preoccupazione che la malattia potrebbe presto diffondersi.
La paura di diffusione è alta tenendo conto dalla maggiore mobilità della gente resa possibile da viaggi aerei e la mancanza di specificità dei sintomi precoci di Ebola, così la gente può infettarsi senza rendersi conto del pericolo che il loro viaggio potrebbe comportare.
A rendere le paure più forti sono gli elevati tassi di mortalità. L’attuale epidemia ha un tasso di mortalità del 68% e non vi è alcuna nota di trattamento o vaccino efficace contro il virus.
La ragione per cui non ci sono vaccini o trattamenti disponibili non sembra essere la difficoltà scientifica. Il problema è il costo di sviluppo del farmaco. Le aziende farmaceutiche sono poco incentivate ad investire nella ricerca e sviluppo di un farmaco per guarire una malattia che ha colpito un’area a basso reddito, quella dei paesi africani.
Queste epidemie generalmente colpiscono sempre le comunità più povere del pianeta e sono eventi relativamente rari. Quindi se si guarda all'interesse delle aziende farmaceutiche, non c'è grande entusiasmo di sviluppare un farmaco attraverso la fase uno, due e tre e creare un vaccino contro Ebola che forse poche decine di migliaia o centinaia di migliaia di persone userà.
Naturalmente, questo presuppone che questa epidemia, come le precedenti, rimarrà relativamente limitata, almeno in Africa. I responsabili della Sanità pubblica dei paesi sviluppati sono preoccupati che il virus potrebbe diffondersi e in quel caso sicuramente avere già la disponibilità di un vaccino o un trattamento efficace avrebbe rassicurato tutti.
L'ironia, se questa è la parola giusta, è che ancora non esiste un trattamento o vaccino efficace per una malattia virale che si diffonde in modo relativamente semplice e potrebbe probabilmente rapidamente uccidere quasi il 70% delle persone infette. Mentre, negli ultimi mesi, si è tanto discusso sulla commercializzazione di un trattamento estremamente costoso per un altra malattia virale che è difficile da diffondere e può uccidere una piccola percentuale delle sue vittime a distanza di 20 o 30 anni dal contagio.
L'epatite C coinvolge un sacco di persone, comprese quelle relativamente benestanti nei paesi sviluppati, e allora l’annuncio della messa in vendita di compresse da 1000 euro ciascuna non sorprende più di tanto.
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