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Minori stranieri senza documenti, in Piemonte si corre ai ripari

di Redazione

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Convenzione con la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Torino e con gli Enti gestori delle funzioni Socio Assistenziali per l’attività rivolta al riconoscimento dell’età di presunti minori non accompagnati: nei giorni scorsi firma presso la sede legale dell’ASL TO4.

CHIVASSO. Nei giorni scorsi, presso la sede legale dell’ASL TO4 a Chivasso, è stata firmata la convenzione per l’attività rivolta al riconoscimento dell’età di presunti minori non accompagnati tra l’ASL TO4, rappresentata dal Direttore Generale dottor Lorenzo Ardissone, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta, nella persona della dottoressa Anna Maria Baldelli, e gli Enti gestori delle funzioni Socio Assistenziali.

Per questi ultimi la firma è stata apposta dai legali rappresentanti: per il CISA Gassino Torinese, il Presidente Marco Fabris; per l’Unione dei Comuni Nord Est Torino (NET), il Direttore Generale dottor Stefano Maggio; per il CISS Chivasso, il Direttore Generale dottoressa Bruna Marino; per il Consorzio INRETE Ivrea, il Direttore dottoressa Carla Lucia Avalle; per il CISS 38 Cuorgnè, il Presidente dottoressa Carla Boggio; per il CISS-AC Caluso, il Direttore Generale dottoressa Graziella Benvenuti; per il CIS Ciriè – Comunità Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, il Presidente dottor Roberto Canova.

La presenza sul territorio di minori stranieri non accompagnati e privi di un documento di identità è un fenomeno in continua crescita. A fronte di questo, l’accertamento dell’età, per una corretta identificazione, è di fondamentale importanza per garantire loro l’effettivo esercizio dei diritti di cui sono titolari, sia nel caso in cui siano trovati in stato di abbandono, sia nel caso in cui richiedano il riconoscimento della protezione internazionale, sia nel caso in cui siano autori di reato. Di contro, un accurato accertamento dell’età può ridurre le possibilità che adulti siano identificati come minorenni, contrariamente al vero, e siano quindi collocati in strutture per minori, mettendo a rischio questi ultimi e/o abusando del sistema di protezione a loro riservato.

Un protocollo sul riconoscimento dell’età di presunti minori non accompagnati era già attivo da alcuni mesi nella Città di Torino, dove l’attività è gestita in modo integrato dai Servizi Socio assistenziali del Comune, dalla Sezione di Medicina Legale del Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche dell’Università e dall’Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute e della Scienza. Finora l’attività svolta da questi ultimi due Enti era gestita a livello centrale, a Torino, per tutta la Regione, ma la crescita della presenza di minori stranieri non accompagnati ha stimolato la definizione di soluzioni territoriali diverse.

Nel caso della Convenzione firmata oggi, la novità sta nel fatto che l’attività sanitaria per il riconoscimento dell’età è gestita direttamente dall’ASL. Ora, gli Enti gestori delle funzioni Socio Assistenziali del territorio che si prendono cura dei presunti minori potranno rivolgersi all’ASL TO4 anziché a livello centrale. La Regione Piemonte intende estendere gradualmente a tutte le Aziende Sanitarie Regionali questa procedura e, infatti, nella riunione di oggi era rappresentata dal Responsabile del settore Assistenza Sanitaria e Socio Sanitaria Territoriale della Direzione regionale Sanità, dottor Vittorio Demicheli, e dalla Responsabile dell’Ufficio Immigrazione del settore Politiche per le Famiglie, Giovani e Migranti, Pari Opportunità e Diritti della Direzione regionale Coesione Sociale, dottoressa Daniela Simone.

All’incontro sono intervenuti anche il Procuratore della Repubblica di Ivrea, dottor Giuseppe Ferrando, il Procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Torino, coordinatore del gruppo “Fasce Deboli”, dottoressa Anna Maria Loreto, il Vice Prefetto di Torino e Presidente della Commissione per la valutazione dello status di rifugiato, dottoressa Laura Cassio, il Vice Prefetto di Torino, dottor Maurizio Gatto, il Vice Questore di Torino, dottor Marco Martino, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Torino, generale Gioacchino Angeloni, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Torino, colonnello Arturo Guarino, il Comandante provinciale dei NAS di Torino, capitano Alessandro Simeon, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Chivasso, capitano Pierluigi Bogliacino, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Ivrea, tenente Domenico Guerra, il Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Chivasso, tenente Cataldo Gregucci, il Sindaco della Città di Ivrea, dottor Carlo Della Pepa, l’Assessore alle Politiche Sociali, Famiglia e Lavoro della Città di Chivasso, Annalisa De Col, il Comandante della Polizia Municipale di Ciriè, dottor Massimo Linarello, il Vice Comandante della Polizia Municipale di Chivasso, dottor Antonio Centracchio, il Responsabile della Sezione di Medicina Legale del Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche dell’Università di Torino, professor Giancarlo Di Vella.

La procedura

La consulenza a fini identificativi è richiesta dalle Forze dell’Ordine, previa disposizione dell’Autorità Giudiziaria, nei casi in cui sussistano fondati dubbi sulla minore età della persona.

La valutazione effettuata dall’ASL TO4 è una valutazione condotta con un approccio multidisciplinare integrato e non invasivo, come previsto dalla normativa, ed è gestita dalla Medicina Legale, diretta dal dottor Giovanni Presta. Gli accertamenti sanitari, svolti nel rispetto della salute dei ragazzi interessati, sono effettuati presso il Pronto Soccorso, di norma anche con la presenza dell’Operatore sociale.

Il minore sottoposto ad accertamento sull’età e anche l’eventuale difensore e/o legale rappresentante del minore stesso devono essere informati dai sanitari sulle finalità e sulla tipologia degli accertamenti medici ai quali sarà sottoposto l’interessato e, dalle Forze dell’Ordine, sulle conseguenze giuridiche delle risultanze e su quelle derivanti da un eventuale rifiuto a sottoporsi alla valutazione. Queste informazioni sono fornite all’interessato anche con l’ausilio di una nota riassuntiva, scritta in una lingua a lui comprensibile, predisposta dagli Enti gestori delle funzioni Socio Assistenziali tramite il loro servizio di mediazione linguistico-culturale.

La procedura comporta l’effettuazione di alcune prestazioni standard: la radiografia della mano sinistra valutata secondo evidenze scientifiche, la visita del medico legale e, se richiesta da quest’ultimo, la radiografia panoramica delle arcate dentarie. A completamento, il medico legale può richiedere ulteriori accertamenti (visita pediatrica, visita neuropsichiatrica infantile, consulenza psicologica).

Nel dubbio di attribuzione dell’età cronologica, è applicato il principio di presunzione della minore età, come previsto dalla normativa nazionale e dai principi sanciti a livello internazionale.

L’attività diagnostica termina con la certificazione conclusiva del medico legale, che sarà anche archiviata con il nuovo Codice Unico Identificativo (CUI) dell’individuo, che lo accompagnerà per tutta la vita.
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