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Migliorare la sopravvivenza dei pazienti rianimati

di Vladimir Guluta

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RAVENNA. L’arresto cardiorespiratorio (ACR) è una delle cause maggiori di morte soprattutto negli arresti avvenuti in ambito extra ospedaliero. Le gravi lesioni cerebrali rappresentano la causa di morte dei due terzi dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive post ACR.

Da alcuni anni l’ipotermia terapeutica (IpT) e l’angioplastica coronarica (PTCA) eseguite in pazienti scelti sono impiegate con crescente frequenza nei centri di alta specializzazione che ricevono pazienti con o nell’immediato post ACR. L’analisi di 1001 casi di pazienti dimessi vivi dall’ospedale dopo un ACR avvenuto in ambiente extra ospedaliere ha mostrato come nel 38,4% dei casi è stata eseguita una PTCA e nel 25,6% dei casi una IpT (pazienti arrivati in ospedale in stato di coma).

 

La sopravvivenza a 5 anni dall’evento è stata del 78,7% nel gruppo con PTCA (54,4% nel gruppo di controllo) e del 77,5% in quello dei pazienti sottoposti ad IpT (60,4% nel gruppo di controllo). Dopo un ACR extra ospedaliero, le due tecniche terapeutiche applicate in casi selezionati aumentano la sopravvivenza deipazienti a lungo termine.

 

Fonte: Dumas F et coll. : Long-term prognostic following resuscitation from out of hospital cardiac arrest. J Am Coll Cardiol., 2012; 60:21-7.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22742398

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