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dalla redazione

Metodo Stamina: Dr. Andolina "Ho fatto tutto da solo"

di Rosario Scotto di Vetta

Mariano Andolina

“Ho fatto tutto da solo. I miei colleghi soffrivano troppo. Sono stati sottoposti a pressioni inaudite.” A parlare è Mariano Andolina, vicepresidente di “Stamina Foundation”, infiammando le polemiche per aver eseguito l’infusione con il contestato metodo stamina all’ospedale Civile di Brescia.

A ricevere il farmaco è stato Federico, un bambino di soli tre anni affetto dal morbo di Krabbe ricoverato già da diversi giorni nel reparto di rianimazione pediatrica, dopo che un giudice di Pesaro ha deciso che doveva essere somministrata l’ottava infusione e aver nominato Marino Andolina “commissario ad Acta” affinché questo potesse accadere.

Senza coinvolgere altri medici, Andolina ha preso una provetta con dentro presunte cellule staminali conservate nel laboratorio dell’ospedale e con una siringa le ha iniettate per via lombare senza anestesia. E così il cosiddetto metodo stamina è tornato ad essere somministrato in un ospedale pubblico italiano nonostante sia il presidente e sia il vicepresidente di Stamina siano indagati dalla Procura di Torino per associazione a delinquere finalizzata alla truffa.

Dopo l’infusione ecco Andolina: “Me ne sono occupato io, senza coinvolgere nessuno. In sala con me c’erano l’infermiera e il padre. Il bambino non si è accorto di nulla. Non ha pianto. Tutto questo grande pasticcio, per una roba da 30 secondi”. Quelli di Stamina, dopo l’infusione, pensavano di aver vinto. Ma per la senatrice a vita, Elena Cattaneo e altri scienziati esperti nel campo delle staminali, Stamina è un inganno privo di evidenze scientifiche.

Con la decisione del giudice, sono molti a pensare che sia stato inferto un duro colpo al Servizio sanitario italiano poiché non si può accettare la somministrazione di una terapia in assenza dei criteri di scientificità e sicurezza. Il deputato Raffaele Calabrò, indignato, ha ribadito che non si può restare inerti "dinanzi alla decisione di un giudice che autorizza l'infusione di cellule staminali mesenchimali, affidando l'esecuzione ad Andolina, non curante del lavoro del Parlamento che ha istituito un'apposita commissione per verificare l'evidenza scientifica del metodo, di cui ad oggi non ne conosciamo la fondatezza."

Dopo le dichiarazioni del Dr. Andolina, il Collegio Ipasvi della provincia di Brescia, con un comunicato stampa, esprime profonda vicinanza ai colleghi interessati , seppur indirettamente, dalla vicenda Stamina. Nonostante le discusse vicissitudini del metodo Stamina, gli infermieri hanno continuato a garantire con fermezza le cure e l’assistenza necessaria alle condizioni di malattia e bisogno a tutti i pazienti coinvolti.

Le dichiarazioni di Stefano Bazzana intendono, nel rispetto di tutti gli infermieri e altri operatori coinvolti quotidianamente che operano per un’assistenza sicura, far pressione sulle istituzioni affinché si faccia chiarezza quanto prima sull’intera vicenda.

 

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