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Maurizia Paradiso: «ho paura di morire, la mia famiglia sono i medici e gli infermieri»

di Marco Alaimo

Maurizia Paradiso

La nota pornostar parla della sua malattia e ringrazia chi gli sta intorno e la sostiene

«Ho paura di morire. Statemi vicino, non mi lasciate sola», queste e altre strazianti parole trapelano da un'intervista che la stessa Maurizia Paradiso ha rilasciato al programma televisivo le Iene qualche tempo fa. Lei stessa ha deciso di raccontare tutto anche tramite la sua pagina Fb e i social network.

Maurizia Paradiso al Chiambretti Night

Maurizia Paradiso al Chiambretti Night

Ma chi è Maurizia Paradiso?

Maurizia in realtà nasce uomo, è infatti uno dei transessuali più celebri del mondo dello spettacolo e ha raccontato nell'autobiografia uscita a fine 2007 "I travestiti vanno in paradiso" il suo travagliato percorso verso il suo essere diventata donna.

Per tanti anni ha condotto programmi televisivi come "Colpo Grosso" ed è stata partecipe di numerosi e particolari programmi dal Maurizio Costanzo Show fino al Chiambretti Night o alle televendite hard in orari notturni.

Ma proprio durante una trasmissione, che stava preparando, dal titolo "Colpo in topless" a causa di un malore ha scoperto dopo vari accertamenti di avere una forma di leucemia.

Da oltre un mese è ricoverata presso l'Ospedale San Gerardo di Monza dove sta lottando contro questa malattia con una serie di chemioterapie. Nonostante il periodo non facile Maurizia sembra non aver perso la sua famosa ironia infatti su Facebook scrive una sorta di diario per condividere con i fan i suoi pensieri e sfoghi, ma anche per farsi vedere e lo fa senza filtri e senza barriere.

«Mi sento bollata come una bestemmia e scomunicata dalla vita. Non ho ricevuto neanche una visita di mio fratello. Sono sola, la mia famiglia sono i medici e gli infermieri. Dicono che la malattia è in fase di regressione, ma tanta gente prima di morire si sente meglio. Non dormo, prendo delle pasticche, ma non riesco a chiudere occhio perché ho paura di non svegliarmi più».

Parole strazzianti che spesso chi lavora in questi reparti sente dire, e che deve saper affrontare con la vicinanza e la professionalità e siamo sicuri che lei abbia trovato tutto questo da parte del personale che gli dà assistenza e la cura.

in ospedale durante la chemioterapia

in ospedale durante la chemioterapia

«Ho ancora molto da dare, non me ne voglio andare – ha detto ancora tra le lacrime – ce la devo fare per forza, ve lo prometto che ce la faccio».

Con il suo modo comunicativo lei stessa ci dice: «A 59 anni ho temuto di dover chiedere congedo come Mango, ma io sono come la 500, sono mitica e non vi sbarazzate di me. Ho la malattia che viene ai bambini, una leucemia simile all'anemia mediterranea, i globuli bianchi mangiano quelli rossi e le piastrine. È una malattia leucemica curabile, è una mutazione genetica del sangue. Il mio sangue è talmente frocio, femminiello che ecco cosa è successo».

Senza problemi come in una sorta di Show si fa vedere senza capelli, oppure con la mascherina davanti alla bocca sempre pronta a fare battute: «Co' sta mascherina sembro un chirurgo plastico... dovreste vedere in giro la gente come mi guarda strano... A questo punto io prendo il mio specchio da cipria e glielo metto davanti al loro faccione di bestia... Praticamente belli come dei cinghiali»

«Io la notte non dormo – ha ammesso qualche tempo fa – prendo le pastigliette perché ho paura: se poi mi addormento e non mi sveglio più?». Ma la voglia di reagire non si spegne e non s’indebolisce mai: «Ho passato i primi dieci giorni a piangere; però ho ancora molto da dare: non voglio andarmene». E non se ne andrà. Non adesso, non ancora. Questa è poco ma sicuro.

Questo periodo dovrebbe essere per lei il sesto ciclo di chemioterapia e forse anche l’ultimo.

«Rieccomi in ospedale per il sesto ciclo di chemioterapia! Ne sto facendo una che dura 24 ore, porgetemi la vostra mano, ne ho bisogno…» e grazie ai social network e alla rete, che Maurizia sta trovando grande forza nella sua lotta contro la leucemia, infatti molti sono i segnali di vicinanza e di aiuto nei suoi confronti.

Anche noi come famiglia professionale degli Infermieri siamo vicini a tutti coloro che stanno lottando contro le malattie e diciamo: "non mollare", noi ci impegniamo a non lasciarvi mai soli, a dare il meglio in termini di professionalità, di cura e assistenza. Studiamo e ci aggiorniamo per crescere sempre di più e darvi le migliori risposte possibili. Grazie della fiducia a presto Maurizia!

Guarda l'intervista al programma le Iene:


http://www.iene.mediaset.it/puntate/2015/04/24/nina-maurizia-paradiso_9459.shtml
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