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Testimonianze

Maria Cristina Iannacci, ostetrica, ginecologa e agopunturista

di Angelo

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CARPI. Parla Maria Cristina Iannacci, ginecologa, osterica e agopuntirista carpigiana, originaria di Rignano Garganico. Uno dei più studiati ed efficaci campi di applicazione della tecnica di Medicina Tradizionale Cinese chiamata agopuntura è rappresentata dalla ginecologia e ostetricia.

Le irregolarità mestruali, il dolore mestruale, la sterilità, le infiammazioni ricorrenti con leucorrea, la sindrome premestruale, la sindrome climaterica (vampate, insonnia, umore altalenante, cistiti non infettive) così come la nausea in gravidanza, le cefalee, sciatalgie e lombalgie in gravidanza, la malposizione fetale (presentazione podalica), l’induzione del parto, la lattazione, la depressione post partum (nelle forme leggere), la perdita di peso dopo la gravidanza, possono essere trattate efficacemente con l’agopuntura da sola o in associazione ad una terapia farmacologica occidentale allo scopo, in questo caso, di diminuirne notevolmente le dosi.

Come agisce l’agopuntura?

In Medicina Tradizionale Cinese la malattia è il risultato di uno squilibrio nella circolazione delle energie. Sostanzialmente lo scopo dell’agopuntura è quello di ripristinare una corretta circolazione delle energie e di aumentare la “tolleranza” dell’organismo nei confronti dei sintomi. In poche parole, qualora non sia possibile rimuovere fisicamente la causa della sofferenza, l’agopuntura migliora la qualità di vita aumentando la soglia del dolore.

Ci può fare un esempio pratico?

La sciatalgia o la lombalgia in gravidanza,sostenuta da una postura sbagliata o indotta dalla variazione di peso oppure da una preesistente ernia discale si avvale del trattamento con agopuntura grazie all’azione rilassante sui muscoli coinvolti e all’azione “centrale” di rilascio di sostanze analgesiche interne, una sorta di analgesia endogena, che permette alla paziente di “avvertire” meno il dolore. La nausea gravidica non è un dolore.

In questo caso come agisce l’agopuntura?

La nausea in gravidanza non è una malattia ma il disagio fisico e psichico che procura peggiora drammaticamente la qualità di vita della gestante. Per la Medicina Tradizionale Cinese la nausea è espressione di uno squilibrio tra ciò che scende e ciò che sale, di un blocco delle energie che provocano la sensazione di non riuscire a svuotare lo stomaco. Alcune pazienti anche vomitando non risolvono la nausea, altre sperimentano la tecnica dei pasti piccoli, frequenti e secchi per tamponare la sensazione sgradevole: l’agopuntura tratta la sindrome differenziando il quadro di pieno (vomito ma non mi libero), dal quadro di vuoto (mangio qualcosa e mi passa per un po’). I punti da stimolare con gli aghi saranno diversi nei due quadri, quindi fondamentale durante la visita iniziale sono il colloquio con la gestante, l’osservazione della lingua e la palpazione dei polsi, per formulare la corretta diagnosi in medicina cinese ad applicare la giusta combinazione di punti.

Ma gli aghi fanno male?

Non si tratta di aghi da prelievo di sangue o da iniezione intramuscolo. Si tratta di sottilissimi aghi di acciaio, dello spessore di un capello che introdotti non sono dolorosi, ma provocano una sensazione energetica, di calore, compressione... mai intensamente dolorosa. Dopo l’applicazione degli aghi la paziente rimane rilassata sul lettino, per quindici, venti minuti, con un sottofondo di musica adeguata, io utilizzo musica che acquistai in un tempio antico situato nel cuore della città di Nanjing, in Cina. In alcuni casi non si usano aghi ma i punti vengono stimolati applicando calore con un sigaro. Si tratta di un’altra metodica, la moxibustione, utilissima in caso di presentazione podalica. Quando il feto assume la posizione con la testa in alto nell’utero, condizione che impone un parto con taglio cesareo, si può stimolare il cambiamento di posizione applicando la moxa cinese, calore dato dalla bruciatura di un sigaro di artemisia, nell’angolo ungueale del dito mignolo del piede della gestante.

Quando vanno fatte le sedute di agopuntura, per esempio in caso di dolore mestruale?

L’approccio alla dismenorrea, termine medico per indicare il dolore che accompagna il flusso mestruale, può essere di tipo preventivo, con sedute distribuite durante il mese, che permettono di trattare anche la sindrome premestruale, due la settimana per un paio di mesi e una, due al mese successivamente come mantenimento. Esiste anche la possibilità di un trattamento in acuto, al momento della crisi dolorosa con la chimioagopuntura, ovvero l’iniezione di una vitamina in un punto della gamba che risolve il dolore in pochi minuti.

In caso di sterilità, che tipo di aiuto può dare l’agopuntura?

Nelle forme di sterilità con problemi ovulatori il trattamento con agopuntura regolarizza il ciclo stabilizzando l’ovulazione e migliorando la qualità della cellula uovo. Anche in caso di fertilità maschile compromessa per scarsa motilità degli spermatozoi o forme anomale l’agopuntura può essere utile, da sola o in associazione con terapie farmacologiche. Attualmente è stata riconosciuta l’utilità del trattamento agopunturale nelle ore seguenti il trasferimento di embrioni nei programmi di FIVET.

In quali casi lei consiglierebbe un approccio con agopuntura?

Consiglio di pensare ad un trattamento con agopuntura quando la priorità è la qualità di vita, quando si vogliono ridurre i farmaci tradizionali o come franca alternativa alla terapia occidentale, laddove esistano precise indicazioni e studi di confermata efficacia.

Per saperne di più: http://www.iannacci.it

(*) Medico Chirurgo

tel. 059 64 01 85
cell. 335 63 41 890

- Specialista in Ginecologia e Ostetricia
- Diploma in "Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese" - Scuola Matteo Ricci, Bologna
- Master Universitario di II livello in "Agopuntura e Medicina Tradizionale Cinese" - Università degli Studi di Firenze
- Membro F.I.S.A.

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