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Mangiacavalli a Tagadà (La7): "gli Infermieri Italiani meritano rispetto!"

di Angelo

Mangiacavalli2Tagadà

In collegamento diretto la Milano la presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI interviene rettificando quanto dichiarato da Tiziana Panella lo scorso 18 marzo.

MILANO. In collegamento via satellite da Milano la presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, Barbara Mangiacavalli, ribatte alle dichiarazioni di Tiziana Panella (conduttrice di La7) e dei suoi ospiti, rispetto alle libere affermazioni rilasciate in diretta nel corso della trasmissione di approfondimento "Tagadà".

Ospiti in redazione vari esponenti provenienti dal campo medico, giornalistico e politico, tra cui Giacomo Milillo (Presidente Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) e Tonino Aceti (Presidente Tribunale Diritti del Malato). Milillo e Aceti hanno difeso a spada tratta la presenza degli Infermieri al Triage del Pronto Soccorso, ricordando che purtroppo in molti ambiti dell'emergenza/urgenza non li si vuole per garantire l'interesse di qualcuno. Nei PS dove non ci sono i triagisti, ha ricordato Aceti, sono le urla e gli spintoni a decidere chi passa prima. Per fortuna si tratta di pochi casi isolati.

"L'Infermiere è una figura professionale preparata e formata a gestire il Triage fin dai primi anni '90. E' un professionista laureato, con master, magistrale e persino dottorato. L'infermiere non fa una diagnosi ma attribuisce dei codici di priorità in Pronto Soccorso seguendo scrupolosi protocolli realizzati assieme a medici e ad eminenti studiosi dell'area dell'emergenza/urgenza. Segue un algoritmo dal quale non può prescindere" - ha dichiarato Mangiacavalli in diretta.

Come tutte le cose fatte dall'uomo non è possibile essere perfetti e anche gli algoritmi possono avere delle falle. In tal senso si cerca di migliorare giorno dopo giorno arrecando modifiche là dove necessario. Se l'Infermiere sbaglia ne risponde personalmente e con lui tutto il sistema sanitario di cui fa parte.

Mangiacavalli ha ribadito che non vi è alcuna guerra in atto tra medici e infermieri, che possono e devono continuare a collaborare assieme.

Duro il battibecco tra la presidente Ipasvi e la conduttrice di La7, soprattutto di fronte a domande che hanno lasciato tutti senza fiato: cosa voleva dire la Panella?

L’infermiere è un professionista abilitato per legge e preparato specificamente al triage in pronto soccorso.

Come si ricorderà ha stupito la presa di posizione di Panella lo scorso 18 marzo durante la trasmissione "Tagadà".

Lasciava allibiti l’atteggiamento con cui persone del tutto estranee all’ambito sanitario descrivessero la figura del professionista infermiere.

Si possono comprendere, anche se non approvare, le esigenze di “spettacolo” che portano a esasperare nei termini e nella semplificazione giornalistica concetti e ruoli ben più complessi, ma quando questi atteggiamenti sfociano in sentenze prive di fondamento come quella, appunto, che il triage non è compito infermieristico – proclamata peraltro con disprezzo da chi con molta probabilità non sa evidentemente nemmeno di cosa e di chi parla – si dà atto ad un comportamento pericoloso non tanto e non solo per l’intera categoria infermieristica (430mila professionisti) ma anche per la dannosa disinformazione e per un oggettivo “procurato allarme”.

Nel maggio 1996 con la pubblicazione delle Linee Guida sul sistema di emergenza-urgenza sanitaria è prevista, per la prima volta in Italia, la funzione di triage:“all’interno dei DEA (Dipartimenti Emergenza Accettazione) deve essere prevista la funzione di triage, come primo momento di accoglienza e valutazione dei pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire le priorità di intervento. Tale funzione è svolta da personale infermieristico adeguatamente formato, che opera secondo protocolli prestabiliti dal dirigente di servizio”.

Ogni anno una media di 21 milioni di pazienti che accedono in pronto soccorso sono selezionati dal triage infermieristico con competenza e appropriatezza.

Oggi lo "spettacolo" di Panella si è ripetuto e ancora una volta non si è capito bene dove volevesse andare a parare quella che è diventata suo malgrado la giornalista più conosciuta tra gli Infermieri Italiani.

Già dal titolo ("Al Pronto Soccorso meglio gli infermieri o i medici?") si era capito che la trasmissione odierna non fosse proprio a favore della professione infermieristica. Probabilmente la presentatrice campana è rimasta risentita dalle polemiche sorte all'indomani della trasmissione del 18 marzo.

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