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Malattia neoplastica oligometastatica: se ne discute in un convegno ECM a Livorno

di Redazione

ECM

Obiettivo del convegno è cercare di delineare vie di intervento condivise tra medici, infermieri e altre figure professionali

LIVORNO. Si svolge lungo l'arco della giornata di oggi, sabato 14 maggio, il convegno dal titolo "La malattia neoplastica oligometastatica: perché, quando e come intervenire”; a Palazzo Pancaldi (Viale Italia, 56) si discuterà, tra le altre cose, dell'eventuale possibilità di “guarire” il paziente oncologico in metastasi e di come gestire un tale caso.

L'incontro, che prevede l'assegnazione di 7 crediti ECM per i professionisti infermieri, medici e tecnici sanitari di radiologia medica che seguiranno il 100% delle ore formative, riunirà più di 150 esperti del settore e offrirà un momento di confronto e di riflessione sull'atteggiamento terapeutico di questa patologia che, in certe situazioni cliniche, non ha uniformità di comportamento.

Obiettivo del convegno è cercare di delineare vie di intervento condivise tra i diversi medici specialisti, gli infermieri e altre figure professionali quali i tecnici sanitari di radiologia medica.

“La malattia neoplastica oligometastatica – spiega Manrico Bosio, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica della Azienda USL Toscana nord ovest ambito territoriale Livorno – è un'entità clinica che, grazie all'evoluzione diagnostica, rientra sempre più frequentemente nella nostra pratica clinica. Questi pazienti presentano la patologia primitiva controllata dalle nostre cure e manifestano una situazione metastatica caratterizzata dalla presenza di poche localizzazioni situate in un unico organo o sistema, oppure anche in più organi, ma in numero limitato, inferiore a cinque in totale."

"Se riuscissimo a distruggere il "clone di cellule" responsabile di questa metastatizzazione, in questo momento della storia della malattia, teoricamente potremmo "guarire" il paziente oppure ridurre l'aggressività di questo clone e la sua potenzialità metastatica con il conseguente prolungamento della durata della vita. Questo aumento di sopravvivenza deve corrispondere, però, ad una qualità di vita normale o, comunque, buona", continua Bosio.

"Con l'aumento delle nostre potenzialità diagnostiche, terapeutiche chirurgiche, radioterapiche, mediche potremo modulare i nostri interventi terapeutici sulla base della classificazione prognostica della malattia oligometastatica derivante dalla sede e numero di localizzazioni, istologia e momento della loro presentazione durante il decorso della malattia”, conclude.

Per il programma dettagliato dell'evento: brouchure Malattia neoplastica oligometastatica

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