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La Tribuna di Treviso confonde gli Oss con gli Infermieri in una notizia di lite in corsia

di Rosario Scotto di Vetta

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Questa volta a incorrere nell’errore è stato il giornale “La Tribuna” di Treviso − facente parte del gruppo editoriale L’Espresso con sede a Roma − a intitolare una lite tra operatrici socio-sanitarie con “Botte tra infermiere”. 

 

Ennesimo caso di confusione non giustificata da parte di giornalisti interessati più a scrivere a caratteri cubitali la parola “infermiere” nel titolo che riportare correttamente la notizia. Una lite tra un’operatrice socio-sanitaria africana e l'altra trevigiana nelle corsie dell’ospedale San Camillo di Treviso avvenuta per motivi futili.

 

A rimetterci è stata l’oss veneta dopo aver ricevuto un pugno sul viso che le ha spaccato il naso. È stata subito sottoposta a un intervento chirurgico per la correzione della deviazione del setto nasale. Alla base dello scontro, come riporta l’articolo stesso, sembrerebbe che l’operatrice socio sanitaria di origini africane e di fede musulmana si sarebbe lamentata più volte per la mancanza di una stanza riservata per il Ramadan e la collega l’avrebbe mandata a quel paese. 

 

Nell’articolo a più riprese si evidenzia un’enorme confusione come le due categorie siano state considerate uguali. Frasi come “lite in corsia tra due infermiere” oppure “pare che tra le due infermiere non corresse buon sangue” o ancora “l’infermiera trevigiana si è infatti presentata in caserma” a irritare e infondere rabbia agli infermieri che ogni giorno vedono coinvolta la propria categoria professionale in fatti e vicende dove ne risulta totalmente estranea. 

 

La fortuna ha voluto che diversi lettori hanno commentato la notizia incolpando giustamente l’autore di aver riportato la vicenda in modo sbagliato. “Non sono, ripeto non sono Infermiere ma OSS. Ovviamente, se scrivi Infermiere e vendi questa notizia come tale la gente si allarmerà di più perché il sentimento sensazionalistico sarà maggiore e la gente si chiederà "Ma in che mani siamo...?” si legge in uno dei commenti.

 

La rettifica è avvenuta ma ovviamente nascosta, anzi forse introvabile, scritta in mal modo e con poche decine di visualizzazioni. Il clamore nell’articolo di rettifica non sembra essere la rissa, ma che operatrici socio-sanitari e infermieri sono due figure professionali differenti. Addirittura per rafforzare il concetto viene menzionata una nota della Federazione Nazionale IPASVI che affermava “gli operatori socio-sanitari non appartengono alla professione infermieristica”.

 

Un caso isolato di ignoranza? Niente affatto. La parola “Infermiere” è stata da sempre sfruttata dai giornali nazionali e locali per indicare casi di malasanità, errori e disagi negl’ospedali pubblici e privati. In episodi del genere, gli infermieri si vedono calpestare la propria dignità professionale ma adesso più di ieri hanno la forza e capacità di indignarsi e far sentire la propria voce denunciando con titoli a caratteri cubitali la disinformazione sul territorio nazionale. 

 

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