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La situazione lavorativa e formativa in Italia tra gli infermieri e tra gli altri operatori sanitari

di Angelo Mastrillo

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ROMA. Proseguendo sul trend negativo dello scorso anno calano ancora dal -3,1% al -11,5%, le domande sulle lauree delle professioni sanitarie. Rispetto alle attuali 105.901 domande lo scorso anno furono infatti 119.654, una diminuzione di 13.753. Resta quasi stabile a 27.338 il numero dei posti a bando che comporta la riduzione del rapporto domande su posto (D/P) da 4,4 del 2012-13 a 3,9 attuale.

Aumenta invece il numero dei corsi da 438 a 455 (+3,7%), e delle sedi formative da 757 a 776. E’ quanto emerge dai dati (Tab. 1) rilevati dalla Conferenza nazionale dei Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie, presieduta dal Prof. Luigi Frati, grazie alla collaborazione delle segreterie delle Università sedi di Facoltà/Scuole di Medicina e Chirurgia.

 

Ripartizione dei posti per Università e profili

 

Per definire la ripartizione dei posti il Ministero dell’Università ha ricostituito in maggio 2013 l’apposito "gruppo tecnico”, con 8 membri in rappresentanza di: Regioni, Conferenza Presidi di Medicina e Chirurgia, Ministero della Salute, ANVUR Agenzia valutazione del sistema Universitario e Ricerca, Osservatorio Professioni Sanitarie del MIUR, Ordini dei Medici ed Odontoiatri, assegnando 10.157 posti a Medicina e Chirurgia, solo 16 in meno sullo scorso anno (-0,2%); 984 a Odontoiatria con aumento di 53 (+8,3%) e 27.421 alle Professioni sanitarie, quasi come i 27.327 dello scorso anno. Ma i posti messi poi a bando dalle Università sono stati 27.338, quindi 103 in meno, di cui 63 da parte di Roma Cattolica.

 

Per le lauree triennali, la ripartizione dei posti per ognuno dei 22 Profili e delle 42 Università è in tab. 1 insieme al numero di domande presentate, mentre in Tab. 2 si riportano i dati totali per Università. L’unica Università ad attivare tutti i 22 corsi resta Milano Statale, rispetto alla media nazionale di 11 dello scorso anno che scende a 10,4; seguono Roma Sapienza 1 con 20 corsi, Genova e Roma Tor Vergata con 19, Padova, Catanzaro e Bari 17, Torino e Napoli con 16, Pavia 15, Roma Cattolica e Messina con 14, Bologna e Pisa 13, Firenze, Chieti e L’Aquila con 12 e a seguire tutte le altre da 11 corsi fino ai minimi di 3 per Campobasso e 2 Roma Campus.

 

Le uniche Università ad aver ridotto i Corsi, di uno, sono Bologna da 14 a 13 e Sassari da 7 a 6; mentre al contrario hanno aumentato Catanzaro (+11) da 6 a 17,
Bari (+3) da 14 a 17, Trieste (+2) da 5 a 7, e di 1 Verona da 9 a 10, Perugia da 6 a 7 e Catania da 10 a 11.

 

Per quanto riguarda il numero dei posti solo in 4 Università è superiore a 1.000: Roma Sapienza 1 con 3.292; Milano 1.487, Roma Tor Vergata 1.480, Padova 1.326, e Verona con 1.009. Sotto i 1.000 posti ci sono Torino con 950, Firenze 918, Napoli SUN con 900, Bologna con 899, Roma Cattolica 848, Catanzaro 825; sotto 800 posti, Brescia 765, Genova 764, Napoli Federico II sedi. Seguono tutte le altre fino al minimo di Roma Campus con 93 posti.

 

La ripartizione per Profili (Tab. 3 e 5) vede il maggiore numero di Corsi e di sedi per Infermiere con 42 corsi su 220 sedi per 15.955 posti, quindi Fisioterapista con 39 su 87 per 2.262 posti, Tecnico di Radiologia con 37 corsi su 64 sedi per 1.140 posti, Tecnico di Laboratorio con 36 su 51 per 1.064 posti e Ostetrica con 38 su 56 e 1.003 posti.

 

Sono queste 5 le professioni presenti in quasi tutte le Università. Seguono Igienista Dentale con 30 corsi su 36 sedi per 712 posti, Tecnico Prevenzione con 28 corsi su 32 sedi e 782 posti, Logopedista con 25 corsi su 33 sedi per 650 posti e Dietista con 24 corsi su 24 sedi per 393 posti. Sotto i 20 corsi tutte le altre professioni fino ai minimi di 9 per Assistente Sanitario e Terapista Occupazionale, di 7 per Podologo e 5 di Tecnico Audiometrista, cha ha anche il più basso numero di posti, con 60.

 

Lauree triennali e Lauree di Medicina e Odontoiatria

 

Resta stabile rispetto allo scorso anno il numero dei posti assegnati alle Lauree triennali che in 13 anni dal 2001-02 ad oggi è aumentato del 57%, da 17.428 a
27.338. Aumentano, anche se in misura minore, sia Medicina da 7.294 a 10.157 (+39%), che Odontoiatria da 854 a 984 (+15%). La ripartizione dei posti fra Lauree triennali e Magistrali è uguale allo scorso anno, con 71% alle Professioni sanitarie, 27% a Medicina e 2% a Odontoiatria.

 

Le professioni più richieste dagli studenti

 

A differenza degli ultimi anni si riduce il rapporto Domande su Posti (DP) per tutte le 22 professioni, seppure con valori diversi (Tab. 4).
Al primo posto troviamo ancora Fisioterapista con rapporto D/P che passa da 14,9 a 13,8; al secondo Logopedista da 12,7 a 11,1; segue al terzo Dietista da 8,7 a 7,1 e al quarto Ostetrica che passa da 7,5 a 7,1; quindi Tecnico di Radiologia che da 7,2 dell0 scorso anno scende ora a 6,1. Sotto 5: Terapista Neuropsicomotricità Età Evolutiva da 4,9 a 4,6; Igienista Dentale che scende da 4,6 a 3,7; Tecnico Neurofisiopatologia da 3,9 a 3,2; Infermiere Pediatrico da 4,6 a 3,1; Tecnico Riabilitazione Psichiatrica da 4 a 2,9; Podologo da 3,1 a 2,7; Tecnico Laboratorio da 2,6 a 2,4; Infermiere da 2,7 a 2,2; Tecnico Prevenzione da 2,1 a 1,9: Audioprotesista a 3. Chiudono agli ultimi posti Terapista Occupazionale che va da 1,2 a 1,1 e Assistente Sanitario che scende da 1,3 dello scorso anno a
0,9, unica sotto la soglia di 1.

 

Calo delle domande di ammissione

 

La diminuzione delle domande del -11,5% riguarda in misura simile quasi tutte le Regioni, con i seguenti valori: Piemonte -18,2%, Lombardia -10,5%, Liguria -11%, Friuli -12,1%, Veneto -8,1%, Emilia R.-15,8%, Toscana -12,9%, Marche -17,5%, Umbria -16,7%, Lazio -12,9%, Abruzzo e Molise -10,8%, Campania -15,2%, Puglia -11,2 e Sicilia -8,3%. Al contrario, aumenta solo per Calabria +2% e Sardegna +0,8%. Questo dipende dal fatto che Cagliari ha riattivato il corso per Fisioterapista con 679 nuove domande e con un aumento totale da 2.933 a 3.195.

 

Mentre per la Calabria dipende dall’incremento dei Corsi di Laurea a Catanzaro, da 6 dello scorso anno a 17, e dei posti da 700 a 825.


Per quanto riguarda le singole Università la differenza va dal -28% di Messina e Milano S. Raffaele, al -25% di Salerno, -23% di Siena, -19% di Roma Cattolica e Brescia, -17% di Torino, Bologna, Ferrara, Ancona, Perugia e Chieti. Con -16% Roma Sapienza 1, Napoli SUN e Varese, quindi a -14% Udine e Foggia, al -13% Parma e Modena, al -12% Firenze e Milano Bicocca, al -11% Padova, Genova, Sassari, Roma Sapienza 2 e Campobasso, mentre a -10% Napoli Federico II e Bari. A seguire con il -8% Pisa, con il -7% Milano Statale, -6% Pavia, - 5% L’Aquila, -4% Roma Tor Vergata e -1% Verona.

 

Al contrario, sono solo 5 le Università con aumento di domande, Catania +13%, Cagliari con il +9%, Pavia +6% e Catanzaro con +2%.

 

Programmazione posti secondo Regioni e Categorie

 

Il Ministero della Salute ha concluso i lavori entro la scadenza del 30 aprile, fissata dalla Legge 264/99. Tuttavia la procedura è stata poi chiusa in ritardo di oltre 4 mesi da parte della Conferenza Stato-Regioni, che ha ratificato l’apposito accordo il 19 settembre 2013.

 

Per ottimizzare la definizione del fabbisogno rispetto agli anni precedenti, il Ministro della Salute aveva anticipato la rilevazione, partendo dal 26 settembre 2012 con richiesta a Regioni e Categorie di presentare le rispettive proposte entro il 10 febbraio 2013 (Tab. 5 e 6). E’ seguita il 25 marzo presso il Ministero della Salute la consultazione con Categorie e Regioni per l’analisi dei dati. In questa occasione si è potuto apprezzare la coerente correzione fatta dalla Regione Sicilia che d’accordo con le Categorie ha ridotto il fabbisogno del – 63%, da 5.470 a 2.000 (Tab. 6). Al contrario, la Regione Lazio, ha invece aumentato del 26%, dai 4.165 a 5.244 con ben 1.079 in più, in particolare su Tecnico Radiologia da 120 a 210 (+75%), Tecnico Laboratorio da 120 a 210 (+83%) e Tecnico Prevenzione da 120 a 180 (+50%), determinando anche un preoccupante esubero a livello nazionale.

 

Con percentuale simile, ma con valori inferiori, l’aumento ingiustificabile riguarda anche la Basilicata, da 383 a 492. Il quadro completo per Regioni e Categorie è
dettagliato con le differenze (Tab. 7 e 8).

 

Restano alcuni esuberi

 

Purtroppo, nonostante le precise e puntuali indicazioni date sia dall’Osservatorio il 20 marzo e 20 giugno che dall’ANVUR il 19 giugno sono rimasti gli esuberi su Tecnico di Radiologia con 1.140 invece di 821 chiesti dalla Categoria (+39%); Tecnici di Laboratorio con 1.063 invece di 766 (+39%) e Tecnici della Prevenzione con 800 invece di 615 (+30%) e dei 750; mentre l’Osservatorio MIUR e l’ANVUR avevano indicato 1.000 per Laboratorio e Radiologia e 750 per Prevenzione, con specifico riferimento al calo del trend occupazione dal 2007 al 2011.

 

Crisi occupazionale?

 

Come si rileva dai dati occupazionali di AlmaLaurea a un anno di Laurea (Tab. 9), anche se comunque l’area sanitaria si conferma ancora al primo posto, va considerato il calo di 17 punti percentuali dall’ 84,4% del 2007 al 67,8% del 2011, con la maggiore differenza proprio negli ultimi 2 anni dal 75% al 69% con -6 punti percentuali.

 

Dopo i primi segnali degli scorsi anni, ora la disoccupazione tocca anche le professioni sanitarie (Tab. 10), e questo calo riguarda anche Infermiere, rispetto a cui fino a 3 anni fa si lamentava la carenza: in questo caso l’occupazione è scesa dal 94% del 2007 a 74% del 2011, mentre era 83% nel 2010, quindi ben 9 punti in meno in un solo anno tanto che ora si ipotizza una ulteriore riduzione.

 

Un calo maggiore tocca Infermiere Pediatrico che scende dal 92% del 2007 al 55% del 2011, con la maggiore perdita proprio sul 2010 con 17 punti percentuali.
Ma ancora più alto è il calo per Tecnico di Radiologia che scende dal 93% del 2007 al 48% del 2011, con differenza di ben 45 punti percentuali, di cui 9 sull’anno 2010, e che resta il calo maggiore in assoluto fra i 22 profili. Ad oggi ci sono infatti numerosi disoccupati a 3 anni di laurea e come immediata conseguenza si rileva un calo totale di circa 12 mila domande di ammissione ai 22 corsi (Tab. 4).

 

Il calo di domande riguarda Infermiere con -7.003 sulle 42.897 dello scorso anno (-16,4%) e Tecnico di Radiologia con -1.771 su 8.834 dello scorso anno (-20%). Tutto questo porta a dover riflettere sulla opportunità che già dal prossimo AA 2014-15 si valutino con attenzione i criteri finora considerati per il fabbisogno formativo. Fra questi il tasso di turnover, che da oltre 15 anni viene stimato al 5-6%, perchè legato alla compensazione dell’alta mortalità scolastica che in alcuni casi arrivava al 40% a causa della mancata selezione in alcuni Corsi, specie per Infermieristica al Nord dove il numero delle domande presentate era addirittura inferiore rispetto ai posti a bando. Ma negli ultimi 6 anni, dal 2006, l’aumento progressivo delle domande ha permesso una maggiore selezione, che da 3 anni è favorita anche dalla introduzione di graduatorie generali di merito; questo porta a ipotizzare un maggiore rendimento degli studenti iscritti e relativo aumento dei laureati.


Di conseguenza, a parte alcune eccezioni come ad es. Audioprotesista, Igienista Dentale e Podologo, per i quali occorre un turnover di almeno il 10%, in tutti gli altri casi si rileva un fabbisogno formativo sul turnover al 5% con tendenza verso il 4% come si riporta in questo report annuale (Tab. 5 ) e con ipotesi di riduzione al 3% per il 2014-15.

 

Da considerare che per le altre professioni di area sanitaria i valori di turnover per l’offerta formativa risultano da anni più bassi e al di sotto del 3%, ovvero Medicina al 2,7%, Odontoiatria all’ 1,7% e Veterinaria al 2,9%.

 

La posizione critica dell’Osservatorio MIUR e ANVUR

 

A fronte di questo esubero che era stato discusso anche dall’Osservatorio Professioni sanitarie del MIUR il 20 marzo, il Ministero della Salute ha quindi rielaborato il fabbisogno proponendo una riduzione di 100, 90 e 60 posti su Tecnico di Laboratorio, Tecnico di Radiologia e Tecnico della Prevenzione (Tab. 11), inviando i dati il 24 aprile alla Conferenza Stato-Regioni che a sua volta li ha trasmessi al Ministero dell’Università e alla Conferenza delle Regioni.

 

Ha fatto seguito il 19 e il 26 giugno la valutazione da parte del Ministero dell’Università con i rappresentanti del Ministero della Salute, della Conferenza Presidi di Medicina, dell’ Osservatorio Professioni sanitarie e delle Regioni. I Decreti con la ripartizione dei posti sono stati pubblicati il 2 luglio con successiva aggiunta di 45 posti il 9 agosto: Infermieristica a Genova +30 Ostetricia a Novara +5 e Igiene Dentale a Verona +10. Mentre ci sono state alcune rinunce: Padova -25 su Audioprotesista, Campobasso -15 su Dietista e Roma Cattolica con -15 su Infermiere, -10 su Ostetrica, -20 su Dietista e -18 su Tecnico Prevenzione. Criteri del Gruppo tecnico MIUR sulla programmazione Analogamente agli ultimi 4 anni anche per il 2013-14 al MIUR si è proceduto secondo tre criteri ormai ben consolidati (Tab. 11) per:

 

- confermare tutti i posti offerti dalle Università quando sono inferiori o pari alle proposte delle Regioni, nei 9 casi di: Infermiere, Assistente sanitario, Podologo, Terapista Neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, Terapista Occupazionale, Educatore Professionale, Tecnico Audioprotesista, Tecniche Audiometrista, Tecnico di Fisiopatologia cardiocircolatoria;

 

- aumentare i posti bilanciando l’offerta delle Università sul valore medio delle richieste fra Regioni-Categorie, come nei 4 casi di: Igienista Dentale, Logopedista, Ortottista e Tecnico della Riabilitazione psichiatrica;

 

- ridurre i posti offerti dalle Università qualora siano superiori alla richiesta delle Regioni e delle Categorie come nei 9 casi di Infermiere pediatrico, Tecnico di Radiologia, Tecnico di Laboratorio, Tecnico di Neurofisiopatologia,Tecnico della Prevenzione, Tecnico Ortopedico, Ostetrica, Dietista e Fisioterapista.

 

Situazione per Tecnico di Neurofisiopatologia

 

Con 120 posti a bando resta anche quest’anno l’esubero di 10 posti rispetto ai 110 proposti dalla AITN Associazione Italiana Tecnici Neurofisiopatologia (Tab. 12)
con lieve aumento sui 112 dello scorso anno, ma meno dei 125 posti chiesti dalle Regioni.

 

Viene quindi recepita in parte la proposta AITN per un massimo 110 posti all’anno, da ripartire in 11 Università di cui 10 permanenti e una ciclo alternato fra Udine, Genova e Catanzaro (Tab. 13).

 

A Regioni e Ministero della Salute erano stati proposti 10 posti per ogni Università delle 9 Regioni con popolazione superiore ai 4 milioni di abitanti, con l’eccezione di 20 posti nelle due Università della Lombardia, quindi:

 

1) Piemonte (Torino);
2) Lombardia (Milano);
3) Lombardia (Pavia);
4) Veneto (Padova);
5) Emilia Romagna (Bologna);
6) Toscana (Firenze);
7) Lazio (Roma);
8) Campania (Napoli);
9) Puglia (Bari);
10) Sicilia (Messina);
11) A turno triennale fra Udine, Genova e Catanzaro.

 

Oltre alla riattivazione ciclica di Catanzaro, dovuta alla mancata attivazione di Udine, c’è stata la riconferma di 2 sedi nel Lazio, con Roma Sapienza e Roma Tor Vergata.

 

L’eventuale futuro aumento di posti e di sedi è legato alla definitiva sostituzione dei circa 110 Infermieri che sono ancora addetti in EEG, nonostante gli accordi stipulati a livello nazionale fra Tecnici e Infermieri AITN-IPASVI con il “Patto di Rignano Garganico” del 6 maggio 2004, ratificato dal Ministro della Salute e trasmesso alle Regioni.

 

A distanza di 10 anni, seppure l’evoluzione sia stata positiva, resta purtroppo la criticità della perdurante presenza dell’ 8% di Infermieri rispetto ai 1.350 Tecnici (92%).

 

Questo è dovuto soprattutto al Veneto dove l’avviso del 14 settembre 2011 da parte dell’Assessorato alla Sanità della Regione verso le rispettive Aziende Sanitarie per sostituire circa 35 Infermieri non ha finora portato ai risultati attesi. Ma, altrettanto difficile resta la situazione al Sud, specie Campania, Calabria e Sicilia, le cui Regioni anziché obbligare le ASL a sostituire i 50 Infermieri, continuano invece paradossalmente a programmare posti per i corsi di laurea delle locali Università.


In prospettiva per l’AA 2014-15, secondo l’ AITN il fabbisogno formativo dovrebbe attestarsi attorno a 100 posti ripartiti sulle 10 sedi storiche, con l’esclusione delle sedi a ciclo alternato triennale, anche a causa delle restrizioni fissate dal MIUR con il Decreto del 26 settembre 2013 e dei vincoli sui requisiti minimi definiti dall’ ANVUR.

 

Conclusioni

 

Dato che negli ultimi 2 anni si è interrotto il trend in crescita delle domande di ammissione, probabilmente a causa del progressivo calo occupazionale registrato negli ultimi 4 anni, sarebbe ora opportuna una attenta e approfondita valutazione per ognuno dei 22 profili al fine di rimodulare la stima dei rispettivi fabbisogni formativi sia sulla base degli sbocchi occupazionali che delle aspettative degli studenti.

 

Di conseguenza, in prospettiva del prossimo AA 2014-15, solo per alcuni casi in cui resta alto il tasso occupazionale, potrebbe essere indicato un aumento dell’offerta formativa come ad es. per Logopedista e Audioprotesista.

 

Mentre, al contrario, adeguate misure di riduzione andrebbero adottate per contenere gli esuberi per i Tecnici di Laboratorio, di Radiologia, Neurofisiopatologia e della Pre Prevenzione, specie da parte della Regione Lazio. Questo proprio in relazione alla loro posizione fra gli ultimi posti della classifica sulla occupazione, nonchè dei rispettivi trend occupazionali negativi.

 

Per quanto riguarda la ripartizione dei posti fra le varie Università e relativi ambiti regionali meriterebbe avviare una valutazione ponderata su un periodo almeno triennale, in modo da permettere adeguati interventi a cui fa richiamo il Decreto MIUR del 26 settembre 2013 sulla “razionalizzazione” dell’offerta formativa tramite: “Fusioni tra due o più Università, accorpamento o eliminazione su base regionale, macro regionale o nazionale, in funzione della domanda della sostenibilità e degli sbocchi occupazionali, riduzione del numero di corsi presso sedi decentrate.”

 

Ne consegue che, magari fra qualche anno, quando la crisi occupazionale si invertirà, questi progetti restrittivi potranno essere rivisti.

 

Ringraziamenti

 

Si ringraziano per la collaborazione le Presidenze, i docenti e il personale delle segreterie della Facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università di Ancona (Francesca Campolucci), Bologna (Laura Chiaranda), Campobasso (Luigina Pantaleo), Catania (Valentina Cocco), Catanzaro (Franco Maurici), Chieti (Roberto Bidinelli), Firenze (Marta Billo), Genova (Paolo Rossi), L’Aquila (Giuseppina Molinara), Messina (Federico Fugali), Milano Bicocca (Rosa Tricarico), Milano S. Raffaele (Uber Del Vecchio), Modena (Paolo Leonelli), Napoli Federico II (Giuseppe Pafundi), Napoli SUN (Marcello Minopoli), Palermo (Vincenzo Fricano), Pavia (Ilaria Giglio), Parma (Mara Guasti), Perugia (Matteo Tassi), Roma Cattolica (Patrizia Meli), Roma Sapienza (Riccardo Gozzi), Roma Tor Vergata (Rosaria Alvaro), Sassari (Paolo Deledda), Siena (Monica Lenzi), Trieste (Nives Cossutta), Udine (Ilenia Cramaro), Varese (Elena Beretta) e Vercelli-Novara (Valter Rolando). Inoltre, i dati sono stati ottenuti grazie alla relativa pubblicazione sui siti web delle Università di Torino, Milano Statale, Verona, Padova, Ferrara, Pisa, Foggia, Bari e Salerno.

 

NB = La presente Relazione è stata presentata alla Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea Professioni Sanitarie, Università di Ancona, 12-14 settembre 2013 e all’Osservatorio Professioni Sanitarie del Ministero dell’Università, Roma 11 dicembre 2013.


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