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La disposofobia e l'ossessione del conservare

di Gianluca Auriemma

disordine in casa

Oggetti accumulati negli armadi che spesso sono figli del classico " lo butto o non lo butto, questo è il problema ".

disordine in casaCapita spesso a tutti noi di pensare che le nostre case sono piene di oggetti inutili che meriterebbero di essere smaltiti.

Questa nostra capacita' di capire quali beni sono importanti e quali possono essere buttati via ci permette di vivere una quotidianità normale per noi e la nostra famiglia, e senza rischi nelle nostre case.

 

Quando la voglia di liberarsi dai vari oggetti inutili viene a mancare, e di conseguenza c'e' l'accumulo ossessivo e patologico di esse, allora siamo di fronte ad un disturbo mentale chiamato disposofobia o sindrome da soffitta piena. Essa è una questione incompresa e debilitante della salute mentale. La condizione colpisce le donne un pò più degli uomini. Persone con professioni, età ed etnie diverse.

 

Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM), che è un punto di riferimento per medici, psichiatri e psicologi, includeva la disposofobia nei disturbi ossessivo - compulsivo o nei disturbi ossessivo - compulsivo di personalita'. Nella versione V che uscirà nel 2013 ha deciso di includere questo disturbo in una categoria a parte chiamata " Hoarding Disorder ".

 

Molti psicologi e consulenti difficilmente entrano in contatto con questi casi in quanto molto raramente c'è una richiesta d'aiuto. Il perchè è dovuto alla vergogna o per la paura che la propria oasi felice del disordine venga alterata. All'interno, dietro le tende chiuse, le camere sono colmi di carte, tazze, piatti e bottiglie. Giocattoli rotti, vecchi vestiti, buste, bambole o pupazzi attraversano i banconi della cucina e il pavimento, soffocando la stufa e riempiendo il lavandino, nessuno dei quali è stato utilizzato da anni.

 

La drammaticita' raggiunge picchi altissimi quando iniziano a venir meno l'igiene e la sicurezza della casa. Può accadere che nel frigorifero ci sia cibo scaduto e il disposofobico non voglia privarsene, con conseguente presenza di scarafaggi e insetti. Ci può essere un accumulo di oggeti sui pavimenti tali da impedire l'apertura delle porte, costringendo le persone ad entrare in casa dal garage o da una finestra. C'è chi raccoglie l'immondizia per strada e l'accumula giorno dopo giorno. Chi compra per poi conservare intatte le confezioni. Sono tanti altri gli esempi che si potrebbero fare.

 

Gli input del dover conservare possono essere diversi. Dal classico " non si sa mai nella vita, meglio conservarlo " che denota grande insicurezza per il futuro, alla sofferenza che si ha nel doversi separare da un qualcosa. Ci sono i ricordi di una vita bella nell'infanzia o nella gioventù per la persona in questione, altro motivo per cui diventa impossibile buttar via cose vecchie. Ci sono anche casi di ragazzi che iniziano da giovani, spesso seguendo l'esempio di un genitore.

 

Al giorno d'oggi l'opinione pubblica inizia a sensibilizzarsi sempre più per una fobia che copre il 3 - 5% della popolazione. Gli Stati Uniti e l'Australia le nazioni più colpite.

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