Noi donne siamo proprio “dolcemente complicate“ e lontane dalla prova costume ci sentiamo più autorizzate a cedere ai peccati di gola.
PESARO. L’estate è finita. E’ tempo di piumone, cioccolata calda e se c’è, perché no, un buon caminetto che scaldi il cuore e protegga dal freddo. Questo perché se la bilancia ci dice che abbiamo perso il controllo, c’è la palestra che provvederà a riportarci sulla retta via.
Spesso il senso di fame può accompagnare per l’intera giornata una persona. Volentieri si farebbe a meno di mangiare, ma il cibo sembra essere l’unica cosa che soddisfa. A volte la colpa ricade anche sulla vita sregolata che si conduce e che costringe le persone a non mangiar bene. Infatti è fondamentale rispettare gli orari nei quali consumare i pasti per seguire un giusto regime alimentare.
Una recente indagine condotta da alcuni studiosi della Cambridge University, nel Regno Unito, e pubblicata sulla rivista Cell, ha descritto il funzionamento del gene chiamato KSR2. Hanno partecipato allo studio 2101 persone e a quanto pare coloro che presentano una mutazione del cosiddetto “gene della fame” risultano più affamati e bruciano un numero inferiore di calorie rispetto a coloro che avevano una variante normale dello stesso gene.
Il professor Sadaf Farooqi, che ha condotto la ricerca, ha affermato inoltre che "un'alimentazione migliore e l'attività fisica aiutano a tenere sotto controllo il peso. Tuttavia alcune persone non ci riescono, continuano a ingrassare, e questo è dovuto in parte a fattori genetici. Una possibile cura per questo tipo di problemi potrebbe venire in futuro dalla metformina, un principio attivo utilizzato per la cura del diabete, perché, come gli studiosi hanno evidenziato, riduce l'ossidazione degli acidi grassi nelle cellule con la mutazione del gene KRS2".
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