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Testimonianze

Rosita, Infermiera: "il mio sogno? quello di vincere il Concorso per Infermieri!"

di Angelo

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"Troppo stanca e non si può vivere con un contratto a scadenza nell'attesa del rinnovo". Lo sfogo della collega lucana che ora punta ad un Indeterminato.

Ha le idee molto chiare ed è convinta che nel prossimo futuro realizzerà il suo sogno: lavorare in un ospedale pubblico o privato con un contratto a tempo indeterminato. Parliamo di Rosita Russo, originaria della Basilicata, Infermiera a tempo determinato presso il Policlinico "A. Gemelli" di Roma.

Lei ha 24 anni e si è laureata nel novembre 2013 in Infermieristica presso l'Università degli Studi de L'Aquila, dopo aver frequentato un anno di Erasmus in Spagna. La sua tesi è stata incentrata su un caso clinico relativo ad un neonato ricoverato in terapia intensiva (derivante dall'esperienza spagnola). Il lavoro di studio e di ricerca è stato relato dalla docente Giuliana Lucidi.

Attualmente Rosita lavora, con contratto a tempo determinato, presso il "Gemelli" nel reparto di Terapia intensiva neonata.

La nostra interlocutrice parteciperà il 21 giugno 2016 al Concorso Estar di Firenze: "spero di farcela, ho voglia di sistemarmi e di guadagnarmi un bell'indeterminato!".

A lei abbiamo posto alcune domane, vediamo assieme cosa ci ha risposto.

Ti sei laureata nel 2013 con una tesi che narrava di un caso clinico particolare: l'assistenza ad un neonato di terapia intensiva. Credi che l'apporto degli Infermieri nell'ambito pediatrico sia diventato oramai indispensabile?

La mia tesi di laurea della triennale trattava di un caso clinico meno tangibile durante il tirocinio della laurea triennale. Si tratta dei piccoli guerrieri della terapia intensiva neonatale, i prematuri. Ho avuto modo di scoprire questo mondo in Spagna, grazie all'erasmus. Durante la triennale ho avuto modo come tutti gli studenti in infermieristica, di studiare prevalentemente l'adulto e in piccolissima parte il neonato, ma mai il prematuro! Direi che è arrivata l'ora di aprire gli orizzonti e cercare di soffermarsi anche sui neonati e sui prematuri, in quanto non ci si può trovare un giorno a lavorarci senza aver studiato nulla a tal proposito, perché solo studiando ci si rende conto che non sono degli adulti in miniatura! L'apporto degli infermieri nell'ambito pediatrico e neonatologico è indispensabile per poter dire che siamo dei professionisti a 360 gradi.

Attualmente lavori a tempo determinato presso la Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico "Gemelli" di Roma. Com'è il rapporto tra medici, infermieri e operatori socio sanitari nella struttura?

Il rapporto tra infermieri e medici è molto costruttivo. nella mia realtà fortunatamente ci si può confrontare h24! c'è un ottimo lavoro d'èquipe. Certo, si può sempre migliorare! Siamo più o meno 50 infermieri per il reparto di TIN e reparto di terapia sub intensiva. Come si può immaginare non è facile mettere d'accordo 50 persone ma ritengo che se parliamo di infermieri professionali l'unico comune denominatore è quello di perfezionare ogni giorno le proprie conoscenze e competenze guardando al paziente nella sua totalità. Con gli OSS purtroppo non ho avuto modo di lavorarci dopo la triennale in quanto non sono presenti nella mia unità operativa.

Dal 2013 sogni un posto a tempo indeterminato. Cosa ti aspetti di trovare al Concorso per Infermieri di Firenze il prossimo 21 giugno?

Sogni e aspettative sono due concetti interconnessi. Purtroppo mi aspetto come ogni concorso per infermieri una mercificazione delle menti. Migliaia di ragazzi/e "gettati" in strada sperando che quel concorso sia l'ultimo.

Hai mai pensato di trasferirti all'estero per un lavoro più stabile e professionalizzante?

Chi non lo ha mai pensato!? A tal proposito penso che bisogna lottare e far sentire la propria voce, come voi ora state facendo con me, per non abbandonare (a meno che qualcuno ha espressamente il desiderio di vivere all'estero) questa meravigliosa terra! Siamo italiani e abbiamo il diritto di lavorare nel nostro paese. A maggior ragione se si ha un deficit così alto del personale sanitario infermiere. Andare via significherebbe a mio modesto parere una sconfitta! Molti forse non saranno d'accordo su questo punto ma invito a pensare che se ci siamo laureati in Italia e siamo realmente convinti di fare gli Infermieri con la "I" maiuscola dobbiamo contribuire a rendere migliori noi stessi e rendere migliore questo sistema demotivante che abbiamo in Italia. L'estero (dipende sempre quale paese scegliamo) puó essere come lo è stato per me un'occasione per avere una visione più ampia e vedere quanto l'infermiere assume una certa rilevanza nella società, ma Tutto ciò può essere realizzato in Italia e dobbiamo continuare a lottare per rimanerci!

Quando studiavi all'Università de L'Aquila hai partecipato a momenti formativi organizzati dall'Ateneo sui futuri sbocchi lavorativi per gli Infermieri?

No, purtroppo! Nulla di concreto, se non qualche accenno qua e là.

All'Università ti hanno mai parlato della possibilità di diventare una Infermiera Libero Professionista e di aprire una attività in proprio?

Assolutamente no, c'è poca informazione a tal proposito.

Qual è il tuo sogno professionale nel cassetto?

Il mio sogno a livello professionale è quello, di avere un lavoro che mi garantisca di fare progetti futuri, perché tutti meritiamo una stabilità personale ed economica. Vorrei questo non solo il "posto fisso" e preoccuparmi esclusivamente dello stipendio a fine mese ma di crescere, creare progetti che vadano a migliorare la nostra professione, garantendo ai pazienti un'assistenza eccellente e migliorare quel sistema che ormai tende solo a tagliare, ma così facendo taglia i nostri diritti da professionisti e cittadini!

Grazie Rosita e in bocca al lupo per il concorso!

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