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Infermieri di Triage, per il GFT "La7 e Panella creano solo allarmismo"

di Angelo

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Dura presa di posizione del Gruppo Formazione Triage, associazione formata da medici, infermieri, infermieri pediatrici e coordinatori dell'emergenza/urgenza che ammonisce la conduttrice di Tagdà per le sue esternazioni contro la categoria professionale infermieristica.

MONACALIERI. Dura presa di posizione del Gruppo Formazione Triage (GFT), associazione italiana di studio e formazione sul Triage in Pronto Soccorso, nei confronti della giornalista Tiziana Panella e della trasmissione “Tagadà” su La7, dopo le esternazioni di quest’ultima nei confronti degli infermieri di Triage al Pronto Soccorso.

Il sodalizio, come noto, è composto da medici, infermieri, infermieri pediatrici e coordinatori operanti nei contesti dell’emergenza-urgenza.

Fin dalla sua fondazione nel 1996 si occupa di diffondere la cultura del Triage di PS e della formazione attraverso crisi base, corsi avanzati e specialistici. Inoltre, organizza congressi nazionali ed internazionali sul tema, cura la pubblicazione di articoli scientifici e volumi monografici, svolge attività di consulenza per Enti pubblici, promuove confronti e scambi con realtà nazionali e internazionali, partecipa a tavoli di lavoro ministeriali.

"A nome del Direttivo dell’Associazione - spiegano all’unisono Davide Boni, Daniele Marchisio e Duilio Braglia, rispettivamente segretario nazionale, vice-presidente e presidente GFT - e di tutti i nostri istruttori, associazioni e simpatizzanti, esprimo il più profondo sgomento e dissenso per quanto sostenuto nella trasmissione Tagadà del 18 marzo 2016 su La7, durante cui con un’azione di retroguardia, partendo dal comprensibile dolore di una cittadina per un evento non preventivato, tuttora oggetto di indagine giudiziaria, con l’ausilio di ospiti sicuramente di grande valore culturale, ma inesperti sul tema, si torna a mettere in dubbio la professionalità e la competenza degli infermieri di Triage, delegittimano il loro ruolo a favore del medico di Triage. Ciò, oltre ad essere in netto contrasto con la legge italiana e a contraddire quanto la comunità scientifica internazionale ha recepito e sostiene da molti anni, pianificando i percorsi formativi e le attività di verifica, crea disorientamento nella popolazione. Il Triage di Pronto Soccorso è peculiarità degli infermieri che hanno fatto un percorso formativo specifico e che agiscono secondo protocolli preordinati, costituiti da equipe multidisciplinari (medici, infermieri, coordinatori, esperti di risk management) e sottoposti a continue verifiche.”

E non è tutto, il GFT ricorda che in Italia l’infermiere segue un percorso di studi complesso e strutturato che lo porta a conseguire, dopo la maturità, la laurea di primo livello, cui sede l’abilitazione professionale; chi vuole può anche proseguire gli studi con Master di 1° e 2° livello, con la Laurea Magistrale e/o il Dottorato di ricerca.

Alla formazione generale poi si affianca quella specifica nel campo dell’emergenza-urgenza.

Per cui le affermazioni di Panella e dei suoi ospiti, secondo il GFT, sono del tutte infondate e rischiano di creare confusione ed allarmismo. In più va detto che vi sono una marea di leggi dello Stato Italiano atte a confutare quanto dichiarato sul La7. E se a ciò aggiungiamo quanto si sta realizzando anche all’estero, dove la categoria infermieristica spesso è ancora più autonoma di quella italiana, il quadro si fa più completo.

“Le numerose evidenze scientifiche presenti in letteratura, non solo in quella italiana - aggiungono da GFT - oltre a definire nel dettaglio l’essenza dell’attività di triage e validare la scelta di affidare ad un infermiere adeguatamente formato l’accoglienza e la valutazione del grado di priorità dei pazienti che accedono al Pronto Soccorso, documentano il continuo lavoro che le comunità professionali dell’emergenza (medici e infermieri) svolgono affinché gli infermieri di triage siano ogni giorno all’altezza di una funzione che la legge italiana attribuisce loro fin dal lontano 1996, 20 anni fa”.

Il Gruppo Formazione Triage ammonisce in conclusione La7 per il suo messaggio disinformato e fuorviante che “rischia di minare il rapporto di fiducia che deve essere alla base dell’alleanza cittadino - professionisti della salute, indispensabile per il raggiungimento del miglior esito possibile di ogni progetto di cura”.

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