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Area medica

Noi, infermieri quattro stagioni!

di Francesca Gianfrancesco

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Un importante e prolungato decremento del tono dell’umore porterebbe alla diagnosi del “disturbo dell’umore ad andamento stagionale".

Che stanchezza! È una constatazione cosi frequente che inizio a chiedermi se non sia solo il cambio di stagione. Forse sarà il tanto lavoro su e giù per le corsie, ma più probabilmente è che non ci si risparmia mai! Esistono tanti fattori che concorrono al nostro benessere psicofisico, quasi tutti manipolabili come l’alimentazione, le relazioni sociali o lo stile di vita.

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Il Seasonal Affettive Disorder può colpire tutti, anche gli infermieri.

Ma esistono purtroppo fattori non manipolabili e sono quelli meteorologici come appunto l’alternanza delle stagioni, l’irraggiamento solare, le escursioni termiche e le variazioni degli agenti atmosferici. Tali fattori condizionano cosi tanto l’ organismo da compromettere il nostro benessere. Il fenomeno che maggiormente influisce sulla modificazione e lo sviluppo del ciclo vitale degli esseri umani sembra essere la luce solare. Quando le onde luminose penetrano attraverso gli occhi, vengono trasmesse tramite il nervo ottico al cervello. Raggiungono l’ipotalamo facendo assistere ad un incremento della serotonina, neuro trasmettitore deputato, tra l’altro, al controllo dell’umore, mentre a livello dell’epifisi inibiscono la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia. Assistiamo cosi ad una significativa variazione del tono dell’umore, in relazione alla quantità di luce a cui la persona è esposta. Questo spiegherebbe il decremento del nostro umore con l’avvicinarsi dell’inverno (quindi il ridursi della luce durante il giorno.)

Sappiate inoltre che un importante e prolungato decremento del tono dell’umore porterebbe alla diagnosi del “disturbo dell’umore ad andamento stagionale", cosiddetto SAD, Seasonal Affettive Disorder.

Vari esperimenti hanno anche evidenziato variazioni dell’umore e dell’efficienza personale in soggetti che passano gran parte della giornata in ambienti illuminati artificialmente, dove le lampade riproducono solo una parte della lunghezza delle onde della luce naturale, costituendo uno stimolo stressante.

Tutto questo potrebbe giustificare un continuo echeggiare dell’esclamazione “che stanchezza!”, se siamo meno attivi d’inverno se abbiamo difficoltà nei rapporti interpersonali, se avvertiamo tristezza e maggiore irritabilità, se abbiamo meno pulsioni e meno propensione al fare. Ma questa è solo una lunga considerazione, perché la realtà è che per noi non esistono stagioni e la luce artificiale potrebbe costituire il più insignificante degli stimoli stressanti! Ogni giorno corriamo imperterriti affinché a fine turno tutto sia perfetto.

Dicono che sia abbastanza inutile cercare di risolvere il problema (a meno che non ci sia qualcuno capace di manipolare le stagioni!) e che quindi l’approccio dovrebbe essere graduale e dovrebbe iniziare con un sorriso. Non spesso per carità! Uno ogni tanto va già bene! E poi, giungere alla consapevolezza di avere dei limiti e che non può essere tutto sempre perfetto, ogni giorno, in ogni stagione, è il primo passo verso una vita più felice.

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