Nurse24.it
chiedi informazioni

Dalla redazione

Aggressione Infermieri: Nursind chiede più sicurezza

di Redazione

RuggiSalerno

Ultimo caso accaduto all'Ospedale "Ruggi" di Salerno, presi di mira da un paziente due infermieri e un terzo operatore.

SALERNO. Dipendenti del Ruggi aggrediti dai pazienti. A pochi giorni di distanza l’una dall’altra si è consumata una doppia aggressione ai danni di due infermieri del reparto di Nefrologia dell’ospedale di via San Leonardo. In entrambi gli episodi, uno è avvenuto venerdì scorso e l’altro è stato lunedì mattina, due infermieri sono stati presi a pugni dai pazienti che avevano preso in cura.

A pagarne maggiormente le spese è stato il lavoratore che venerdì scorso era di turno nel reparto in cui vengono ospitati i pazienti nefrologici.

Un uomo, dopo aver perso i sensi era stato trasportato al Ruggi e, una volta giunto in ospedale, avrebbe dovuto essere ricoverato a Medicina, ma per mancanza di posti letto è stato ospitato nel reparto di Nefrologia. Sembrava fosse tranquillo, invece in nottata il personale di turno si è accorto che l’uomo improvvisamente era sparito dalla stanza. A quel punto è iniziata la ricerca del paziente tra corridoi, stanze e servizi igienici del reparto. Dell’uomo si erano perse le tracce. Il paziente all’improvviso aveva deciso di andare via senza comunicare la decisione a nessuno. Tant’è che la ricerca si è conclusa nelle scale, dove l’uomo è stato intercettato mentre stava scendendo per guadagnare velocemente l’uscita dal presidio ospedaliero. È stato fermato e a quel punto è diventato violento, in modo incontenibile.

Tre dipendenti sono intervenuti per bloccarlo, senza successo. Nonostante il loro impegno, il paziente uscito del tutto fuori di senno, aveva iniziato a sferrare calci e pugni. Un infermiere ha avuto la peggio; è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dopo aver preso un forte pugno alla mascella. Dopo la visita al pronto soccorso, gli sono stati prescritti quattro giorni di cure e di riposo per riprendersi dal trauma subito.

Lunedì mattina si è verificato l’altro episodio. Questa volta la protagonista è stata una donna. Quando la paziente ha sentito che avrebbe dovuto distendersi sul letto per essere nuovamente medicata, si è mostrata fin da subito contrariata. D’impeto ha sferrato un pugno nello stomaco del dipendente del reparto che, non potendo fare altro, si è allontanato per difendersi dall’attacco improvviso e soprattutto incomprensibile.

Brutti episodi sui quali interviene il rappresentante sindacale degli infermieri “Nursind”, Pasquale Picariello.

«Non è possibile che siamo costretti a sottostare a continue aggressioni o da parte dei pazienti oppure dei parenti. Le imprecazioni e le rimostranze verbali sono all’ordine del giorno e poi ci sono le aggressioni fisiche. Tutto questo è intollerabile e attribuisco la responsabilità in primis alla dirigenza che troppo spesso ignora i nostri problemi. Per non parlare della carenza di personale che contribuisce ad esacerbare gli animi di tutti, inclusi quelli degli ammalati che richiedono continue attenzioni».

Picariello, che in ospedale svolge il ruolo di caposala, non ha più operatori socio sanitari nel reparto “Detenuti” e non sa come preparare i turni di lavoro.

«Non riesco a predisporre la turnazione neanche per gli infermieri. Ce n’è uno che ad agosto va in pensione e ha 90 giorni di ferie da smaltire. Ho segnalato tutto già da tempo, ma non vengo mai ascoltato».

Più sicurezza e più personale sono i due aspetti che interessano maggiormente i lavoratori dell’Azienda ospedaliera.

Un altro episodio di violenza è avvenuto mercoledì scorso al pronto soccorso, quando in nottata una dottoressa è stata ferita al volto in seguito al lancio del monitor di un computer da parte di una donna che chiedeva con insistenza l’iniezione di un sedativo.

Scopri i master in convenzione

Commento (0)