Parla Laura Brunelli, presidente della Cives di Cesena e da sempre protagonista di novità nel campo infermieristico.

CESENA. A domicilio del paziente mi occupo dell'erogazione di ogni tipo di servizio infermieristico (prelievi, medicazioni, gestione terapia, assistenza generale per pazienti allettati); in ambulatorio, erogo i medesimi servizi a chi è in grado di spostarsi in autonomia.

Collaboro, in regime libero professionale, con una cooperativa che ha l'appalto dei centri prelievi di Cesena, Mercato Saraceno e Cesenatico, dove eseguo prelievi venosi e raccolta di esami particolari (espettorati, citologici urine, coprocolture e screening feci), i quali vengono poi inviati al laboratorio unico di Pievesestina o a Cesena (medicina patologica). Questo tipo di collaborazione mi occupa 2 o 3 mattine a settimana, in base alla turnazione.

Collaboro con un centro medico di Cesena, dove in totale autonomia, gestisco pazienti con ulcere di varia eziologia. Questa attività, qualora fosse necessario, è supportata da medici dermatologi e chirurghi vascolari. In programma, vi sono corsi rivolti alla cittadinanza in merito alla prevenzione del piede diabetico e delle ulcere, alla corretta auto-somministrazione del farmaci, all'importanza di controlli regolari e, altresì, all'importanza di un corretto stile di vita (giusta alimentazione, abitudine allo sport).

Nel tempo, ho effettuato anche corsi ECM rivolti ad infermieri, presso il mio collegio di appartenenza (Forlì-Cesena) e a Firenze. I corsi vertivano prevalentemente sull'ambito psichiatrico, in quanto ho una discreta formazione professionale in merito. A questi, in seguito a richiesta, sono stata relatrice anche in due corsi di responsabilità professionale, eseguiti con la collaborazione di un avvocato del polo di Rimini.

Essendo presidente del Cives di Forlì-Cesena, sono intervenuta per due anni (2014-2015) in corsi di formazione base indetti dal Cives di Firenze e Livorno, dove trattavo la rielaborazione della mia tesi di laurea (prevenzione e gestione del disturbo post traumatico da stress negli operatori che hanno vissuto il terremoto de L'Aquila) e l'importanza delle capacità comunicative dell'infermiere sia nel sistema urgenza-emergenza che in tutti gli altri ambiti.