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Infermiera killer Piombino: l'Associazione psicologi chiede interventi celeri

di Redazione

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Lo fa attraverso una nota dell'AUPI a firma del presidente Mario Sellini: "assieme psicologi e IPASVI per combattere il bornout!"

ROMA. “Chi lavora in corsia svolge un compito molto delicato. Da un lato deve gestire le emergenze e dall’altro deve supportare i malati e i familiari, cercando di mantenere sempre la calma. È chiaro che lo stress a cui sono sottoposti i medici e gli infermieri è quotidiano e spesso è anche scarsamente considerato. In alcuni luoghi di lavoro i test psicologici devono essere obbligatori e periodici”.

Le parole del segretario generale dell’Associazione unitaria psicologi italiani, Mario Sellini, arrivano dopo l’arresto a Piombino dell’infermiera Fausta Bonino, accusata di avere ucciso 13 persone che erano ricoverate nell’ospedale in cui prestava servizio. Ai malcapitati, secondo l’accusa, l’infermiera avrebbe somministrato delle “bombe” di eparina, provocando la morte lenta e silenziosa dei pazienti.

Dalle indagini risulta inoltre che l’infermiera ha avuto problemi di depressione, alcol e uso di psicofarmaci che, secondo i carabinieri, potrebbero essere collegati con quei delitti.

“E, in realtà, se tali circostanze verranno accertate dai magistrati possiamo dire che le condizioni psicologiche della donna – spiega Sellini – l’hanno certamente portata a compiere quegli insani gesti. Abbiamo accolto l’invito della Federazione dei Collegi degli Infermieri IPASVI che ha denunciato l’assenza di controlli psicologici, chiedendo aiuto. Noi siamo disponibili ad un dialogo, anche con il governo, affinchè si trovi una soluzione. Chiediamo che ci si attivi affinchè venga istituito un presidio di psicologi all’interno degli ospedali non solo per i malati ma anche per chi lavora sotto stress, nella gestione quotidiana delle emergenze. Siamo stanchi di arrivare quando è ormai troppo tardi. Da anni insistiamo sulla prevenzione poiché sappiamo che i sintomi di alcuni disturbi mentali, se individuati per tempo, possono essere attenuati. Nel caso specifico di Piombino, che non ha giustificazioni, se ci fossero stati prima adeguati controlli probabilmente il numero delle vittime sarebbe stato inferiore o nullo. L’infermiera sarebbe stata aiutata per tempo, anche nello svolgimento del suo lavoro quotidiano. È il momento in cui anche in Italia si dia alla nostra professione un ruolo centrale nella società che, come vediamo ogni giorno, è cambiata e va interpretata con gli strumenti giusti. Ringraziamo ancora una volta il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, per aver istituito presso il Ministero il tavolo tecnico della psicologia, in cui partecipiamo insieme all’Ordine nazionale degli Psicologi, dimostrando così, profonda sensibilità su certi temi. Alla prossima riunione parleremo anche delle emergenze in corsia e delle richieste di aiuto che arrivano a noi psicologi e a cui vogliamo rispondere adeguatamente”.

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