Nurse24.it
chiedi informazioni

India, case farmaceutiche uccisero ‘cavie umane’ con test clinici segreti

di Federica Cerbelli

6825866abf6ddc014340326b35addd51

FABRIANO. Le “cavie umane” delle multinazionali farmaceutiche: finalmente l’India ammette le morti causate dalle sperimentazioni di nuovi farmaci e promette regole più rigide per salvaguardarle. Tutto inizia nel novembre 2011 quando due giornali, il berlinese Der Tagesspiegel e l’inglese The Indipendent, denunciano il maltrattamento e la morte di troppi indiani a causa dei test farmaceutici.

Le fonti del Ministero della Sanità Indiano riportarono un numero allarmante di morti. Ben 668 persone erano morte nel 2010 a seguito di test farmaceutici (mentre nel 2007 la cifra era solo di 137 persone). A farne le spese sono soprattutto i poveri che non godono di assistenza sanitaria.

Stando ad alcuni rapporti segreti, test clinici venivano effettuati negli ospedali indiani sui sopravvissuti al disastro di Bhopal, violando così le regole internazionali e mettendo seriamente a rischio i pazienti. Furono 14 le vittime durante questi test, nessuno di loro venne pagato, e forse nemmeno informato.

Le ragioni che spingono le principali case farmaceutiche a sperimentare in India sono principalmente economiche. Medici e pazienti si accontentano di cifre esigue, la conoscenza dell’inglese è buona e le strutture ospedaliere sono accettabili.

Nonostante tutti i test siano registrati obbligatoriamente al Consiglio indiano della ricerca medica e da sempre fosse previsto un rimborso per i volontari in caso di danni connessi ai medicinali, molto spesso questi compensi venivano erogati una tantum ed in base alla buona volontà delle aziende farmaceutiche. Nonostante sia stata proposta una formula di risarcimento obbligatoria (da 1.500 a 15 mila euro), raramente le case farmaceutiche accettano di elargirli.

Il ministro della Sanità Indiano ha però finalmente ammesso che un gran numero di decessi, oltre un migliaio, registrati negli ultimi anni sono stati causati da una serie di patologie, alcune anche gravi, collegate agli effetti collaterali dei farmaci somministrati in via sperimentale. Fare pubblica ammenda farà sì che questi studi vengano osservati più da vicino e che le famiglie non solo vengano risarcite ma anche che i pazienti vengano informati prima di sottoporsi a trial sperimentali.

Scopri i master in convenzione

Commento (0)