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Il Vino e le sue proprietà benefiche

di Domenica Servidio

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Cosa c’è di meglio di un buon bicchiere di vino per soddisfare il palato? C’è chi lo preferisce rosso, ci sono gli amanti del bianco e chi non farebbe mai a meno di un rosè. Abbiamo una varietà di stili, una variabilità di colore e di gusto che sono praticamente infinite. Possiamo passare da un fresco e fruttato vino novello, che sa di frutti di bosco e fiori e ha un colore a volte più simile ad un rosato, ai grandi rossi dell’ultima generazione, dal sapore intenso e deciso. Il potere evocativo del vino va quindi oltre il colore e il sapore perchè quando è davvero buono diventa megnetico e coinvolge l'emotività di chi lo assapora.

Il vino è caratterizzato dal contatto e dalla permanenza delle bucce dell’uva con il mosto, cioè il succo dell’uva schiacciata. Questa macerazione, a seconda del tempo, determina un forte passaggio di sostanze coloranti, aromatiche, minerali che andranno poi a caratterizzare il prodotto finale. Ruotando il bicchiere si osservano le “lacrime”, “gambe” o “archetti” che si formano sulle pareti del bicchiere per avere un’idea della densità e dell’alcolicità del vino. Ma al di là di quello che insegnano nei libri i grandi sommelier, in quanti mentre sorseggiano un buon vino si chiedono: mi piace abbastanza? A quale vino somiglia? E' quello giusto da abbinare al pasto che sto preparando?

 

Già nell'antica Grecia il vino era elogiato dai poeti. Dioniso dio greco del vino, oltre a rappresentare i poteri inebrianti di questa piacevole bevanda, ne esaltava le sue virtù sociali e benefiche. Gli Egizi prima e tutte le culture mediterranee poi, esaltavano i poteri benefici del vino nel combattere una serie di patologie e nell'aiutare l'organismo. Presso l'antico popolo del Nilo il vino veniva abbinato a erbe e resine mediche per aumentarne le qualità curative. C’è chi lo preferisce “per far festa, poi per colmar la sete, poi per evitare di avere sete dopo, poi per fare onore al buon vino e infine per ogni motivo” «Friedrich Rückert (1788 – 1866)».

 

Ma un buon bicchiere di vino in realtà cosa contiene?

Il vino è risultato un ottimo antiossidante, grazie alla sua capacità di combattere i radicali liberi. Questo comporta anche un rallentamento dell'invecchiamento e dello sviluppo di neoplasie. Un bicchiere di vino rosso contiene per l'85% acqua, mentre il resto è fatto di carboidrati, zuccheri, proteine, alcol, sali minerali come calcio, sodio, fosforo, potassio, zinco, fluoro e magnesio. Sono presenti anche alcune vitamine come la A, la B1, B2, B3, B4, B6, K e J. Il vino rosso, a differenza del bianco, contiene concentrazioni 20 volte maggiori di composti fenolici, precisamente polifenoli.

 

Il vino ha anche importanti effetti anti-ulcera e anti-radicali liberi. I prodotti siciliani e del Salento risultano i più efficaci contro l’Helicobacter pylori, il principale patogeno della mucosa gastrica. Questo è quello che afferma una ricerca condotta presso l’Università di Siena e commissionata dall’Associazione Nazionale Città del Vino, la quale afferma che il vino rosso , se consumato in quantità moderate, ha effetti benefici sulla salute.

 

Sono stati analizzati in questo studio 13 vini provenienti da varie regioni italiane e i risultati dimostrano che tutti i vini testati sono attivi contro l’Helicobacter, batterio che provoca ulcere e che è fattore di rischio di carcinoma e linfoma gastrico. Anche la presenza di radicali liberi dello stomaco, responsabili di diverse patologie infiammatorie, è combattuta efficacemente da tutti i vini rossi presi in esame: il Cabernet e il Sangiovese toscani, il Cabernet siciliano, il Montepulciano d’Abruzzo, il Nero d’Avola, il Merlot e il Syrah di Sicilia, i vini del Salento in Puglia, la Barbera del Piemonte, il novello di Chieti, il Gutturnio.

 

Un’altra importante ricerca condotta presso il Dipartimento Scienze Cliniche “Luigi Sacco” dell’Università degli Studi di Milano pubblicata su Food Research International, ha osservato l’azione protettiva esercitata da una componente del vino rosso (quella di natura polifenolica) sulla degradazione degli acidi grassi polinsaturi del plasma sanguigno. Questo studio ha esaminato la capacità dei polifenoli estratti da un vino rosso italiano di proteggere dalla degradazione gli acidi grassi polinsaturi omega-3 omega-6 (in particolare l’acido arachidonico) che circolano nel sangue. I dati ottenuti indicano che questi polifenoli proteggono dall’ossidazione tutti gli acidi grassi polinsaturi del plasma più efficacemente della vitamina E e che salvaguardano gli omega-3 più degli omega-6, esercitando così, seppur indirettamente, un’azione antinfiammatoria.

 

L’assunzione moderata di vino sembra avere un effetto benefico anche sulle ossa, contrastando l’osteoporosi sia negli uomini che nelle donne. Studi scientifici hanno ipotizzato inoltre un effetto positivo del vino bianco nella prevenzione delle malattie reumatiche. Tale beneficio sarebbe dovuto a due sostanze, il tirosolo e l'acido caffeico, in grado di contrastare l’insorgenza di processi infiammatori.

 

Quest'anno la capitale degli ambasciatori della Città del Vino di tutta Italia, sarà Guardia Sanframondi, cittadina beneventana. La manifestazione si svolgerà dal 30 Agosto al 1 Settembre, tre giornate ricche di appuntamenti ed eventi culturali, a cura delle più importanti figure italiane legate al mondo del vino.

“Di vino, poesia o di virtù : come vi pare. Ma Ubriacatevi”  (Charles Baudelaire)

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