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Visto dalle Donne | Il Sistema Sanitario Nazionale è donna!

di Domenica Servidio

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PESARO. Sempre in crescita il numero di donne che decide di intraprendere come scelta di vita quella della salute. Donne in corsia, nelle ambulanze, a casa del paziente. Te le ritrovi ovunque. Accanto agli ammalati terminali, a quegli ammalati che poi troppo malati non sono, ma stanno lì a guardarti alla ricerca di un sorriso, pronti a chiederti appena il medico si allontana: “ma con quei paroloni il dottore che cosa mi voleva dire”??

Sono le stesse donne che mentre sognano ad occhi aperti, conducono barelle lungo corridoi infiniti, donne che sanno, sanno fare e sanno essere! Poi c’è chi si permette di deriderci con le solite frasi: “Chi dice Donna dice Danno!". Hanno ragione, perché le donne danno la vita, donano la speranza, coraggio, conforto per amore!

 

Da una fotografia scattata dal Ministero della Sanità, i dipendenti del servizio sanitario nazionale risulterebbero pari a 646.236 di cui 412.125 di sesso femminile. Gli infermieri sono 263.803203.202 sono donne. Ci rendiamo conto di quante siamo? Questo dato dovrebbe farci riflettere! Rappresentiamo il 63,8% del personale dipendente, il doppio rispetto agli uomini (36,2%).

 

Questi importanti dati sono frutto di uno studio realizzato dall’ufficio di Direzione Statistica elaborando le informazioni del Sistema Informativo Sanitario.Sono trasmessi attraverso la rete di collegamento informatico fra Aziende Sanitarie, Regioni e Ministero della Salute. Tra il personale non dirigente ad avere contratti di lavoro a termine sono soprattutto le donne: ben 14.945 su 20.758. Una differenza che sta diventando più sottile nella classe medica. I camici rosa precari sono infatti 4.207 su 7.240. 

 

Lo scorso 8 marzo è stata presentata la prima indagine conoscitiva promossa dal Ministero della Sanità. Nello specifico è stata condotta un’indagine su “Il fenomeno della femminilizzazione della sanità in Italia: ricerca quali-quantitativa sulle caratteristiche e i trend dell’ultimo decennio”. Il fine di questa iniziativa è stato quello di comprendere qual è il segreto della crescente presenza di donne nel mondo sanitario.

 

L'ex Sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini  ha sottolineato che: “le donne rappresentano ormai da molti anni la maggioranza del personale impiegato nel Servizio Sanitario Nazionale e dall’800, quando le prime donne si laurearono in medicina, la sanità italiana ha goduto incessantemente dell’apporto del mondo femminile. A fronte di questo però solo poco più del 18% delle donne raggiunge ruoli apicali nel servizio sanitario nazionale e solo 1 su 10 è dirigente medico di struttura complessa (ex primario)."

 

"Ho fortemente voluto, prosegue, che il Ministero della Salute nella giornata della donna, riconoscesse il loro ruolo fondamentale. Con la prima Conferenza nazionale della storia della Repubblica dedicata a questo tema abbiamo aperto una riflessione seria e approfondita focalizzando i traguardi raggiunti, ma anche affrontando le criticità emergenti e abbiamo delineato un percorso volto a valorizzare per il futuro le competenze e le qualità intrinseche delle donne che tutti i giorni danno il loro apporto affinché la sanità italiana possa mantenere e incrementare la propria eccellenza”.

 

Inoltre l’On. Martini ha avviato un "percorso storico” che proseguirà nel tempo istituendo infatti al Ministero un Tavolo di monitoraggio permanente sulla presenza delle donne nel servizio sanitario nazionale, in cui verrà dato particolare rilievo ai loro sviluppi di carriera. L’indagine condotta dal ministero della Sanità sottolinea che le donne aumentano in varie categorie lavorative, in cui la predominanza maschile fino a qualche anno fa era più netta.

 

I dati relativi al 2009 però affermano che vi è una bassa percentuale di rappresentanze femminili tra le posizioni dirigenziali intermedie. Il salto di qualità ci sarebbe se tale percentuale venisse incrementata, perché l’essere donna in sanità, oltre a rappresentare  un valore aggiunto, è sinonimo di trasparenza pienezza di risorse e intensità di emozioni.

 

"Le donne sono tutte diverse. Fondamentalmente sono una combinazione di quanto c'è di peggio e di quanto c'è di meglio al mondo... magiche e terribili". Charles Bukowski, Donne, 1978

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