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Il caso Aurora Raia, un no che brucia

di Pasquale Dente

Il 27 agosto, è stato un giorno importante, purtroppo in negativo, per il secondo atto della drammatica storia di Aurora Raia. Era in programma il reclamo al Tribunale di Napoli, per poter entrare a far parte delle cure del Dottor Vannoni con il "Metodo Stamina". Era l’ultima spiaggia, su cui si erano riposte tutte le speranze della famiglia e anche questa volta è stato negato la possibilità di accesso alla terapia.

Ora siamo disperati, non sappiamo cosa fare, non so cosa inventarmi”, queste le parole di Grazia Espositomamma della piccola, che ancora una volta si sente abbandonata dalle autorità, ma che cerca aiuto in tutti noi, in chiunque potesse poter fare qualcosa, un consiglio, un aiuto, una cassa di risonanza per il caso.

Aurora ha già perso un fratello qualche anno fa con la sua stessa patologia, non facciamo in modo che anche a lei sia dato lo stesso destino, non facciamo in modo che persone, giudici, decidano la vita o la morte di una creatura, persone che ignorano il caso, che non sanno minimamente di cosa stiamo parlando.

Il "Metodo Stamina" non rappresenta la risoluzione a tutti i mali, ma almeno può darci una speranza, che niente altro, allo stato attuale può garantirci.

Chiunque avesse modo di poter fare qualcosa, contatti il gruppo su Facebook per avere un contatto diretto con gli interessati

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