il nuovo "salvavita" Hi-tech tutto made in Italy l'accessorio del futuro a tutela della sicurezza e salute
Brescia. È tutto made in Italy il nuovo "gingillo" hi-tech pensato per la tutela della sicurezza e della salute: parliamo del braccialetto salvavita.
Scordiamoci i famosi bigliettini a righe o quadretti con scritti a penna la lista dei farmaci, oppure il numero del medico curante su un cartoncino macchiato di olio. L'era del digitale avanza, c'è poco da fare e con nuove e sorprendenti idee dobbiamo essere sempre pronti alle novità.
Da poco è in circolazione il nuovo orologio super Hi-tech della Apple che promette funzionalità davvero interessanti e innovative. Nel mondo sanitario dobbiamo dire che le novità tecnologiche non sono mai mancate, anzi credo che tra i primi settori su cui si sperimentano idee innovative e all'avanguardia ci sia proprio il mondo della Salute, in cui ingegneri e imprenditori investono non poche energie e risorse.
Anche qualche infermiere e medico a dire il vero negli anni si sono distinti per idee innovative nelle tecnologie per il settore sanitario e migliorare la qualità di vita dei malati.
La velocità con cui la tecnologia si muove è davvero impressionante e se da un lato può spaventare chi ancora non gestisce bene gli strumenti hi-tech, dall'altro (anche nel mondo sanitario) molti esultano e aspettano con trepida attesa tutto ciò che è digitale e tecnologicamente avanzato.
Tempo fa parlammo del braccialetto Life* (Local Infomed For Emergency) con i dati sanitari per gli emofilici, dove in caso di emergenza, il sistema garantisce l’identificazione di chi lo indossa da parte del personale sanitario e l’accesso ai suoi dati direttamente sul luogo dell’incidente.
Questa volta sono Riccardo Zannini e Filippo Scorza gli ideatori del progetto, imprenditori trentenni fondatori della start up Wecare, che punta a rivoluzionare il comparto del safety care.
In pratica possiamo definire questo braccialetto una versione evoluta del telesalvavita, un braccialetto che contiene le informazioni personali del proprietario. Possono essere inseriti:
- numeri di telefono da chiamare in caso di bisogno
- il gruppo sanguigno
- le principali patologie
- la dieta in corso
- la condizione di salute
- il medico curante e le eventuali intolleranze
- le allergie a farmaci o altro
- tutto ciò che in caso di soccorso è fondamentale conoscere
- magari in futuro anche "l'infermiere di famiglia" o di riferimeto
Zanini ci spiega che «Amyko, non è altro che un bracciale che parla la stessa lingua degli smartphone e dei tablet. Al suo interno ci sono tante informazioni necessarie in caso di pericolo: dal gruppo sanguigno, ai numeri da chiamare per avvisare di infortuni e incidenti, e il bello è che è facilissimo da usare. Possono portarlo e programmarlo davvero tutti, persino gli anziani e i bambini». Insomma tante qualità quelle di Amyko: “Un prodotto utile nella quotidianità, indistruttibile, che non ha bisogno di nessuna manutenzione e che avrà un prezzo accessibile per tutti”.
Per Scorza l’obiettivo è "fornire uno strumento che aiuti le persone nelle emergenze, situazioni in cui non si conoscono le necessità mediche dell’infortunato o si fa fatica a contattare i parenti e con il nostro bracciale ora questo è possibile in ogni istante, in tempo reale e in ogni Paese".
In caso di emergenza il dispositivo è in grado di inviare un messaggio in automatico a un familiare e includere la geolocalizzazione.
Il funzionamento è semplicissimo, si avvicina il braccialetto a uno smartphone o a un tablet dotato di tecnologia NFC (near field communication) – un sistema a corto raggio attivabile tra le impostazioni di connessione – e viene visualizzato il profilo dati completo e i contatti dei familiari per gestire rapidamente la situazione.
Il target è vasto: si può mettere al polso del bambino in gita scolastica, dello sportivo che fa trekking in alta montagna o si avventura al largo in mare, del lavoratore a rischio, della famiglia in viaggio o che vuole restare in contatto, del genitore anziano con memoria zoppicante.
Siamo pronti? Perché il futuro ci aspetta!
Mi interessa molto il futuro: è lì che passerò il resto della mia vita. (Anonimo)
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