Nurse24.it
chiedi informazioni

notizie regionali

Giulia, Infermiera: "il punto nascite di San Severino Marche non deve essere chiuso!"

di Angelo

allattamento

È per questo che la città di San Severino, attraverso il Comitato per la difesa e la tutela dell'Ospedale Bartolomeo Eustachio si sta battendo in tutti i modi per far valere le proprie ragioni. Nelle settimane scorse ha presentato un Esposto alla Procura per turbativa del pubblico servizio e nei prossimi giorni presenterà un ricorso al Tar.

SAN SEVERINO MARCHE. E' polemica nelle Marche per la chiusura dei tre punti nascite di San Severino M., Fabriano e Osimo. Un apposito comitato di lotta contro la coatta "serrata" si è costituito spontaneamente e da alcune settimane si sta battendo perché vengano ascoltare le ragioni della popolazione e dei futuri nascituri.

Non è solo una lotta politica, ma una scelta di civiltà e di appartenenza ad un territorio ricco di storia, cultura e tradizione, dove i bambini hanno il diritto di nascere al di là delle decisioni economiche di questa o di quella giunta Regionale, Provinciale o Comunale.

Per capire meglio cosa sta accadendo in questa area delle Marche abbiamo ascoltato la collega Giulia, Infermiera laureatasi qualche anno fa presso l'Università degli Studi di Bologna e tra i protagonisti della lotta.

"La Regione Marche adducendo come spiegazione che si tratta di una scelta politica, ha deciso di chiudere tre punti nascite: San Severino Marche, Fabriano e Osimo perché non raggiungendo i 1000 parti annui, sarebbero strutture poco sicure - spiega Giulia a Nurse24.it - questa decisione ha creato parecchio sconforto tra i cittadini, soprattutto quelli dell'entroterra che si vedono togliere sempre più servizi e vedono calpestato uno dei diritti fondamentali: quello della salute. Il Presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e tutta la maggioranza del Partito Democratico sostengono che la qualità e quindi la sicurezza di un reparto è tanto maggiore quanto più sono gli utenti, non considerando minimamente l'estensione del territorio e delle disastrose condizioni della viabilità. San Severino Marche nonostante sia collocato in una zona montana, è da sempre molto frequentato perché considerato un centro d'eccellenza. La decisione della Regione, nel caso specifico di San Severino, disattende lo stesso accordo Stato-Regioni che, se è vero che prevede la chiusura dei punti-nascite con meno di 1000 parti, prevede anche il mantenimento degli stessi che trovandosi in zone montane e svantaggiose superano i 500 parti. Per non parlare poi della deroga prevista in un recente decreto del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che prevede il mantenimento dei punti-nascite con meno di 500 parti qualora sussistano le condizioni di sicurezza."

"Il provvedimento preso fa si che le partorienti che oggi si rivolgono al punto- nascite di SSM siano costrette a trasferirsi a quello di Macerata, il quale non ha una struttura ospedaliera adeguata, la sala parto non è a norma e non c'è il blocco operatorio - conclude Giulia - per questi motivi non è in grado di garantire la sicurezza delle gestanti e dei nascituri. Alla luce di questi fatti la decisione della Regione appare ingiustificabile. È per questo che la città di San Severino, attraverso il Comitato per la difesa e la tutela dell'Ospedale Bartolomeo Eustachio si sta battendo in tutti i modi per far valere le proprie ragioni. Nelle settimane scorse ha presentato un Esposto alla Procura per turbativa del pubblico servizio e nei prossimi giorni presenterà un ricorso al Tar."

Scopri i master in convenzione

Commento (0)