MODENA. Iniziative di sensibilizzazione a Modena e Carpi: l’obiettivo è aumentare la conoscenza di questa malattia e stimolare semplici azioni preventive, come l’igiene delle mani. Le Aziende sanitarie da oltre dieci anni hanno sviluppato progetti che hanno permesso di ridurre la mortalità del 30%
Ci sono anche tre importanti realtà sanitarie della provincia di Modena – il Policlinico di Modena, l’Ospedale di Baggiovara e l’Ospedale di Carpi − tra gli oltre duemila soggetti che in tutto il mondo aderiscono alla Giornata Mondiale della Sepsi (World Sepsis Day) promossa dal Global Sepsis Alliance per il prossimo sabato 13 settembre. L’obiettivo è aumentare la conoscenza di questa malattia e stimolare semplici azioni preventive: lavarsi accuratamente le mani è il fattore più importante nel ridurre il rischio di sepsi in strutture sanitarie e nella comunità.
Dalle 9.00 alle 13.00, nelle tre strutture modenesi, saranno approntati punti d’ascolto rivolti sia ai cittadini che al personale sanitario. In particolare verrà distribuito materiale informativo, oltre ad alcuni simpatici omaggi, finalizzati a sensibilizzare le persone rispetto a questo tema.
“La Sepsi – spiega il prof. Massimo Girardis Direttore della Terapia Intensiva del Policlinico e Coordinatore del Gruppo di Studio infezione e sepsi della Società Italiana di Anestesia e Rianimazione – si manifesta quando la risposta immunitaria dell’organismo a un’infezione danneggia i suoi stessi organi e, come dimostrato da un recente studio spagnolo, in presenza di sepsi severa e shock settico, a ogni ora di ritardo nella somministrazione della terapia antibiotica corrisponde un aumento lineare della mortalità nelle prime sei ore dalla diagnosi. Per questo motivo è fondamentale potenziare una rete di intervento che permetta una diagnosi tempestiva e il veloce invio a un centro specializzato”.
La sepsi colpisce circa 350 persone all’anno ogni 100.000 abitanti con una mortalità media del 30%. Nel mondo sviluppato la sepsi è in aumento con un tasso annuo dell’8-13%. Nelle Terapie Intensive della provincia di Modena (Policlinico, Baggiovara, Carpi) vengono ricoverati circa 200-250 pazienti all'anno con shock settico con una mortalità media del 40%. “Tra le cause – spiega la dottoressa Elisabetta Bertellini, Direttore delle Rianimazioni di Carpi e di Baggiovara – ci sono l’invecchiamento della popolazione e l’utilizzo eccessivo, nel passato, di antibiotici che ha portato allo sviluppo di infezioni più virulente, resistenti ai farmaci. L’Italia è uno dei paesi europei, insieme a Grecia e Francia, con il maggior consumo di antibiotici pro-capite (3 volte la Germania e 2 volte circa il Regno Unito) ed è necessario sensibilizzare medici e cittadini su questi rischi”.
Le strutture Ospedaliere della provincia di Modena, insieme agli altri Ospedali dell’Emilia Romagna, da oltre dieci anni hanno sviluppato specifici percorsi clinici per la prevenzione delle infezioni e per il riconoscimento e trattamento precoce del paziente con sepsi che li pongono come modello di riferimento per la sanità italiana. Questo ha permesso di raggiungere importanti risultati nel controllo delle infezioni ospedaliere e nel migliorare la prognosi dei pazienti ricoverati con le forme più gravi di infezioni che hanno permesso una riduzione del 30% della mortalità.
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