ROMA. Ieri 7 Gennaio 2014 si è svolto l’incontro tra il sottosegretario Fadda e l’intersindacale Medica e Sanitaria del SSN presso il Ministero.
La bozza relativa alle nuove competenze da affidare agli infermieri non è stata accettata e in Italia purtroppo la professione infermieristica continua ad essere fanalino di coda dell’Europa. “I percorsi delle nuove professioni sanitarie, che interessano circa 30 profili professionali – si legge nella nota inviata al sottosegretario alla Salute dall'intersindacale Medica - rappresentano una questione di estrema rilevanza, che si vorrebbe risolvere, non attraverso trasparenti percorsi legislativi, ma con semplici deliberati della Conferenza Stato-Regioni”.
I Sindacati ribadiscono che questa scelta non è dettata dalla voglia di “impedire agli infermieri di realizzare legittime aspirazioni di crescita professionale”. La giurisprudenza infatti afferma, che le competenze mediche non esclusive possono essere svolte dagli infermieri. Ma solo se si attueranno “proposte di relazioni tra le professioni sanitarie funzionali a modelli di organizzazione del lavoro che siano rispettosi delle competenze delle categorie interessate, all’interno del tessuto unitario del servizio sanitario nazionale”.
Anche la Senatrice Annalisa Silvestro riguardo tale problematica ha affermato pubblicamente qualche mese fa, che “resta ferma sia sulla necessità di valorizzare ed evolvere le competenze delle professioni infermieristiche che costituiscono una risorsa indispensabile per superare le difficoltà attuali del SSN, sia sul sostegno alla Bozza di Accordo approvata dal Ministero e dalle Regioni e conferma nuovamente la disponibilità ad un confronto purché sia costruttivo e fuori dalle trincee ideologiche”.
Intersindacale.pdf
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