I servizi per l’infanzia e l’adolescenza dell’Azienda sanitaria di Firenze hanno in carico circa 325 minori con diagnosi di Disturbo dello spettro autistico, di cui 170 nel capoluogo regionale. Fra questi una decina hanno superato i 18 anni ma frequentano ancora la scuola.
FIRENZE. L’attenzione dei relatori è focalizzata sul delicato passaggio dall'adolescenza all'età adulta. È qui che si concentrano varie problematiche per le persone con Disturbo dello spettro autistico, in sigla il DSAut.
Di questo in particolare si parlerà nel convegno che si terrà giovedì 2 aprile dalle 8.30 alle 19 all’auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, in via Folco Portinari 5r, in occasione della Giornata mondiale dell'autismo.
Nella fase di passaggio dall'adolescenza all'età adulta, infatti, viene a mancare, con la fine della scuola, la strutturazione della giornata che per tanti anni ha contenuto gli autistici. Si modifica l’ambiente conosciuto, vengono a mancare insegnanti e assistenti scolastici dedicati, mutano le opportunità di scambio sociale. E ancora, vengono a diminuire progressivamente i supporti offerti dalla Asl. Si passa ai servizi per adulti della salute mentale che però non sono ancora così strutturati da far pienamente fronte a quelle particolari esigenze. Infine si aprono le questioni relative agli inserimenti lavorativi, sempre molto rari, all’equilibrio tra scuola e lavoro, all’accoglienza nei centri diurni o residenziali.
I servizi per l’infanzia e l’adolescenza dell’Azienda sanitaria di Firenze hanno in carico circa 325 minori con diagnosi di Disturbo dello spettro autistico, di cui 170 nel capoluogo regionale. Fra questi una decina hanno superato i 18 anni ma frequentano ancora la scuola.
Ogni anno in media sono trentacinque i giovani che accedono per la prima volta, aggiungendosi agli altri, ai servizi di salute mentale per l’infanzia e l’adolescenza e a circa il 60% di essi viene fatta una diagnosi di Disturbo dello spettro autistico. Gli altri hanno quasi tutti un altro importante disturbo dello sviluppo su cui è utile intervenire per prevenire patologie conclamate in seguito, come disturbi dell’attaccamento, della regolazione, del linguaggio, ritardi cognitivi, gravi disprassie.
Dei 170 minori con DSAut seguiti nella zona di Firenze, un centinaio circa riceve un trattamento terapeutico-abilitativo precoce, multifocale, integrato con monitoraggio clinico e testistico come da protocollo. Per gli altri 70 che sono più grandi di età (ultimo biennio scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo livello) l’intervento globale viene coordinato con visite periodiche, colloqui con la famiglia, verifiche del Servizio educativo domiciliare in stretto contatto con la scuola, l’attività extrascuola, riabilitativa e di tempo libero. Tutti gli attori di questo programma sono in rete tra loro e si confrontano tra loro nelle verifiche periodiche.
Il convegno del 2 aprile è organizzato dal Dipartimento salute mentale dell’Azienda sanitaria di Firenze e dall’associazione Ulisse Onlus. All’inaugurazione saranno presenti la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi e il vicepresidente dell’Ente CRF Pierluigi Rossi Ferrini, che ha finanziato numerosi progetti in questo settore.
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