REDAZIONE Oggi ultimo giorno di lavori del "Mediterranean Cardiology Meeting", convegno che si sta svolgendo a Catania. Stanno partecipando in oltre 1500, tra specialisti e ricercatori provenienti da tutto il mondo. Nel corso di tale congresso, verranno presentati studi relativi all’utilizzo di nuovi anti-coagulanti quali il Rivaroxaban.
A presiedere il congresso è il prof. Michele Gulizia, il quale afferma che l’uso di questo nuovo farmaco eviterebbe gli effetti invalidanti del dosaggio dell’INR, prelievo che periodicamente è previsto per controllare i livelli di coagulazione, in base al quale viene dosato la quantità di Warfarin, comunemente conosciuto col nome di Coumadin. Questo farmaco è utilizzato come terapia tradizionale da ormai più di cinquant’anni.
Gulizia afferma che è fondamentale per la riduzione delle malattie cardio-vascolari uno stile di vita sano. Ancora più importante è il ruolo svolto da una corretta alimentazione. Si preferisce infatti la dieta mediterranea e un buon consumo di alimenti ricchi di omega 3 ad alimenti ricchi di colesterolo, responsabile della formazione di placche aterosclerotiche, principali responsabili dell’infarto e dell’ictus.
"Oggi abbiamo a disposizione, ci spiega sempre Gulizia, dispositivi impiantabili come ad esempio loop recorder o defibrillatori, a maggiore longevità. La maggiore durata si ripercuote positivamente sul costo reale della terapia. Un recente studio ha dimostrato che i dispositivi che durano di più producono in media il 38% di costi in meno rispetto agli altri. Ne deriva che valutare solo il costo iniziale è sbagliato e scorretto". Secondo il cardiologo per "raggiungere un'ottimizzazione del percorso di cura, bisogna puntare sulla centralizzazione di pazienti selezionati in centri ospedalieri d'eccellenza utilizzando, per il controllo dei dispositivi impiantati, i sistemi di telemonitoraggio".
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