Lo ha detto a chiare lettere nel corso di un evento formativo ECM organizzato dal Collegio di Rovigo che ha visto il presidente spezzino protagonista e mattatore unico.
ROVIGO. Pollice alzato per l’evento organizzato dal Collegio Ipasvi di Rovigo, “Uso di Facebook e altri social sul luogo di lavoro: problematiche generali e professionali, dalla sicurezza al rispetto dei dati sensibili”, che si è tenuto sabato 16 aprile nell’Aula Magna della Cittadella Socio Sanitaria dell’Azienda Ulss 18 di Rovigo.
La giornata, destinata alla professione infermieristica ma non solo, ha visto come protagonista il presidente del Collegio Ipasvi di La Spezia, Francesco Falli, il quale, come accaduto lo scorso anno, ha letteralmente catturato l’attenzione della platea grazie al proprio carisma e alla capacità di fare partecipare i presenti alla discussione.
“Questo corso – ha spiegato il relatore Falli introducendo l’argomento – è frutto di una scelta fatta con i colleghi di Rovigo per puntare lo sguardo su una delle tante situazioni contemporanee e attuali, in questo caso molto nuova: l’uso dei social nell’ambito lavorativo. Un uso che può portare a delle problematiche importanti per l’assistito e per il professionista, cioè per ognuno di noi. Proprio per questo, ritengo sia professionalmente indicato e conveniente fare attenzione e avere informazioni su questo tema”.
Nel corso della propria analisi, il relatore si è concentrato sui risvolti di natura professionale ma anche sui contenuti del profondo cambiamento che i social hanno prodotto e stanno producendo nella società, illustrando casi recenti, italiani e stranieri, di utilizzo improprio di tale strumento di comunicazione, sentenze correlate, rischi e risvolti per le professioni sanitarie. Falli, inoltre, ha citato le cinque regole, emanate dalla Federazione nazionale Ipasvi nel 2015, a cui gli infermieri devono attenersi, prima di esprimere un concetto chiaro e trasversale: “Non dobbiamo avere paura di questi strumenti ma bisogna stare attenti a come si usano. Dobbiamo governarli e non lasciare che siano loro a governare noi”.
“La soluzione – ha concluso il presidente Ipasvi di La Spezia – non è nello sfogo quotidiano contro tizio o caio. Spesso si perde l’idea di quale contesto stiamo frequentando quando utilizziamo i social. Forse la soluzione è un’altra, ovvero analizzare ciò che ci sta accadendo, ragionare sull’esistenza di qualcosa di concreto, su una richiesta di aiuto e sostegno. Fare discorsi inutili nelle pause o farli sui social poco produce. E sui social può creare anche problemi seri. Quindi evitiamo di parlare e scrivere di lavoro e dal lavoro”.
Entusiasti per la riuscita del corso, che ha erogato nove crediti ECM ai presenti, i responsabili del Direttivo Ipasvi di Rovigo.
“Siamo molto contenti – ha affermato Lucia Chiarion, vice presidente Ipasvi e responsabile della formazione – per come si è sviluppata la giornata. Francesco ha offerto spunti di discussione e riflessione fondamentali per la nostra professione ma anche per il nostro vivere quotidiano. Questi incontri ci permettono di conoscere e confrontarci con molte persone, con colleghi della provincia e di altri Collegi e con cittadini non appartenenti alla categoria ma interessati a temi cari all’opinione pubblica”.
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