Studia ad Ancona e sta lavorando ad una tesi sul tema: "L'importanza della figura infermieristica nell'assistenza domiciliare pediatrica".
ANCONA. Ha 22 anni e sogna di fare l'Infermiera in Italia, ma non disdegna possibili esperienze estere. Parliamo di Erica Mencarelli, 22 anni, iscritta al terzo anno di Infermieristica presso l'Università Politecnica delle Marche di Ancona. Lei proviene da Serra De' Conti, piccolo centro di 3600 anime ubicato nell'entroterra marchigiano.
Quest'anno per lei sarà importante, anche perché sarà l'anno della laurea e della tesi che verterà sul tema "L'importanza della figura infermieristica nell'assistenza domiciliare pediatrica". Una sfida per lei, che ha dato vita ad un lungo lavoro di ricerca sull'argomento.
L'abbiamo intervistata, vediamo cosa e come ha risposto alle nostre domande.
Stai realizzando una tesi sull'assistenza domiciliare pediatrica. Come mai questa scelta?
Ho scelto di affrontare questo argomento perché l'assistenza domiciliare già di per sé mi era entrata nel cuore dopo un mese di tirocinio in questo ambito, proprio per l'importanza e l'autonomia che l'infermiere ha. Ho scelto di trattare più nello specifico l'area pediatrica innanzitutto per la mia passione smisurata per i bambini, e poi perché a seguito di una serie di domande che mi sono sorte in testa dopo i vari tirocini, non ho saputo trovare una risposta e così ho scelto di approfondire l'argomento; scoprendo che, questo tipo di assistenza in Italia è ancora poco sviluppata e piuttosto limitata, cosicché si ricorre anche per il bambino affetto da patologie croniche, a continui ricoveri ospedalieri con le relative conseguenze che l'ospedalizzazione porta con sé.
Come immagini sarà il tuo inserimento futuro nel mondo del lavoro in campo infermieristico?
Immagino il mio inserimento nel mondo del lavoro, piuttosto graduale, come lo è stato in questi 3 anni di tirocinio. Ho bisogno di trovare un mio equilibrio e prendere dimistichezza con i colleghi e l'ambiente circostante, ma poi è un continuo crescere ed apprendere, sia dai colleghi più esperti che dai pazienti stessi, che il più delle volte sono i migliori medici di sé stessi ma che vengono ancora ascoltati e coinvolti poco nel loro processo di cura.
Se non trovi lavoro in Italia intendi provare la strada estera, magari trasferendoti in Inghilterra, Germania, Francia e Belgio?
Sì l'idea di un'esperienza all'estero mi gira in testa già da parecchio tempo, soprattutto l'Inghilterra che mi ha sempre affascinato. Onestamente è una cosa che vorrei fare a prescindere dalle possibilità di lavorare in Italia, che al momento sono piuttosto limitate. Lo vorrei fare principalmente per una mia soddisfazione personale e perché espandere i propri orizzonti e confrontarsi con altre realtà, può solo far bene!
L'Università che hai frequentato ti ha formato sul mondo del lavoro, sui concorsi pubblici e nel campo della libera professione?
Onestamente so poco a riguardo, soprattutto sulla libera professione. Credo che queste cose facciano parte di quelle che si apprendono man mano con le esperienze che dovremmo affrontare una volta usciti dall'università.
Dopo la laurea pensi di proseguire con gli studi post-base?
Al momento vorrei dare priorità alla ricerca del lavoro, che sia qui in Italia o all'estero, perché mi offre grandi soddisfazioni ed è quello che mi piace fare. Non escludo però questa possibilità in un futuro non troppo lontano.
Quando ti parlo di Ipasvi e Enpapi di cosa sto parlando?
L'IPASVI è un ente pubblico, piu precisamente un collegio che rappresenta le figure Dell infermiere, assistente sanitario e vigilatrice d'infanzia; e che tramite l'iscrizione all'albo regola,tutela e supporta con specifiche leggi, il corretto esercizio della professione. L'ENPAPI è invece un ente che tutela gli infermieri iscritti i quali svolgono la libera professione in forma singola o associata ma come ho detto prima non ne so molto a riguardo.
Grazie Erica!
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