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Eradicare l'Epatite C senza bancarotta

di Alberto Ravaioli

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L'Epatite C rappresenta una patologia frequente nella popolazione.
Si stima ci siano circa 170 milioni di malati nel mondo e circa 1 milione in Italia.

 

 

L'Epatite C è malattia subdola, che all'inizio non dà sintomi, che è trasmissibile in particolare con il rapporto sessuale, ma più facilmente con contatti ematici con siringhe o strumenti medici e sanitari infetti.

 

Con il tempo il suo decorso può determinare cirrosi e tumore epatico. Molti pazienti nel tempo devono essere sottoposti a trapianto di fegato.

 


Con i nuovi farmaci oggi disponibili e in particolare Sofosbuvir, si apre la strada per una eradicazione quasi del 90-95%. Ma la nuova terapia ha costi molto elevati: si stima un costo di circa 80 mila euro all'anno per ogni paziente.

 


È necessario stabilire delle priorità, ma se solo si decidesse di curare il 50% dei pazienti (quelli nuovi e quelli più trattabili) nel 2017 vi sarebbero molti malati in meno e nel 2030 si stima un calo di 80.000 casi, con diminuzione del 15% della mortalità, del 18% dei tumori al fegato, del 44% dei costi per la cura generica dell'epatite B, del 15% dei trapianti, con un risparmio totale di 1,2 miliardi anno.

 

Se si tiene conto poi che Inghilterra e altri Paesi hanno ridotto a 50.000 euro il costo annuo per paziente, che sia possibile ridurre ulteriormente il prezzo, eradicare l'Epatite C non comporterà sbancare il Servizio Sanitario nazionale.

Editorialista
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