Si chiama “EMpills: pillole di medicina d’urgenza” e compie due anni il 25 luglio 2013. Abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con il suo fondatore: Carlo D’Apuzzo, medico specialista in medicina interna e in malattie dell’apparato respiratorio, il quale ha soddisfatto molto volentieri alcune curiosità circa questa sua attività extra - ospedaliera.

Lavora in ospedale da oltre venticinque anni, quindici dei quali in pronto soccorso. Più precisamente è dal 2001 che lavora presso il Dipartimento di Emergenza dell’A. O. “Ordine Mauriziano” di Torino.

Il blog (www.empills.com) nasce dalla voglia di condividere idee, esperienza, ma soprattutto la passione per la medicina d’urgenza - spiega il dottore - il primo post è stato pubblicato nel mese di luglio 2011 sulla piattaforma blogger e da pochi giorni si è trasferito su quella wordpress. Ottiene circa 1.000 contatti al giorno e normalmente vengono pubblicati tre post a settimana, per lo più prendendo spunto da casi reali incontrati nella sua quotidianità lavorativa. I suoi colleghi conoscono il sito e spesso gli suggeriscono temi o casi clinici da pubblicare. Da alcuni mesi il blog ospita dei nuovi autori, medici e infermieri che hanno deciso di collaborare condividendo le loro esperienze.

Approfitto ulteriormente della sua disponibilità per fargli un’ultima domanda aprendo un argomento attualmente molto discusso: il burnout. Gli chiedo, così, se effettivamente nel dipartimento emergenza – urgenza riscontra un maggiore rischio di burnout tra il personale sanitario e cosa ne pensa.

I dati di letteratura ci dicono che la medicina d’urgenza e l’oncologia rappresentano gli ambiti lavorativi a maggior rischio di stress, quindi, di burnout. Questi dati ovviamente non stupiscono - afferma D’Apuzzo, chiarendo che - per quanto riguarda la medicina d’emergenza, il dover prendere decisioni cruciali e in un breve lasso di tempo rappresenta sicuramente uno degli elementi critici anche se, di questi tempi, è soprattutto la gestione del sovraffollamento del pronto soccorso da parte di pazienti in attesa di un letto, la fonte maggiore di stress.

I problemi non sono di facile soluzione e chiamano in causa diversi aspetti della nostra vita sociale, non ultimi il nostro approccio filosofico ai temi della salute, del benessere fisico e della morte.