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Educazione sessuale e contraccettivi: l'esperto illustra i pro e i contro del metodo

di Maria Cristina Iannacci

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CARPI. Frequente motivo di consulenza durante il controllo ginecologico è l’interferenza del metodo contraccettivo con l’espressione dell’incontro erotico della coppia. I metodi contraccettivi attualmente disponibili e sicuri sono fondamentalmente la cosiddetta “pillola” (combinazione di farmaci estro-progestinici da assumere per bocca, tramite cerotto da applicare sulla pelle o mediante anella di silicone da inserire in vagina), il condom e il dispositivo intrauterino (spirale).

 

Non considero il diaframma una valida alternativa perché scomodo, poco sicuro e con drop-out molto alto (percentuale di abbandono del metodo). Anche la sterilizzazione tubarica, conosciuta come chiusura delle tube, non verrà trattata perché sempre meno praticata, dal momento che si tende a posticipare la gravidanza e la prospettiva di poter avere un secondo o terzo figlio verso i 40 anni e oltre, magari con un nuovo partner, rappresenta una evenienza tutt’altro che remota.


L’estro-progestinico rimane il metodo più maneggevole, sicuro e reversibile, che permette cioè di ritornare fertili una volta sospeso l’utilizzo. Va assunto previo controllo del ginecologo e valutazione del rischio trombo-embolico, mediante anamnesi, esami ematochimici, valutazione dello stile di vita (fumo, sedentarietà, obesità ecc.). Il problema della ritenzione idrica è molto soggettivo e in parte rimediabile con la scelta della combinazione più adatta alla tipologia della utilizzatrice. Consiglio sempre di dare un giudizio sulla pillola dopo 3-4 mesi di utilizzo facendo una sommatoria degli effetti benefici, contraccezione, regolazione del ciclo, diminuzione del flusso, miglioramento di eventuali problemi alla pelle, e degli effetti negativi, lieve gonfiore, secchezza delle mucose, vaginale e oculare, alterazione dell’umore ecc… Lo stesso anello è amatissimo da alcune utilizzatrici, non gradito da altre, soprattutto da coloro che non usano tamponi interni durante il flusso mensile. Solo l’utilizzatrice può dare un giudizio!


L’impatto della pillola sulla sessualità è variabile. Sebbene l’estro-progestinico causi diminuzione dei valori circolanti di testosterone, ormone del desiderio sessuale, a 20 anni la protezione nei confronti di una gravidanza indesiderata garantisce un approccio sereno alla sessualità, permette di “sperimentare” l’erotismo quando e come si desidera, offre una libertà di fruizione del gioco sessuale che bilancia quasi totalmente la minore spinta ormonale. Il miglioramento dell’acne sulla pelle del viso e della schiena, la riduzione dei peli in eccesso nelle utilizzatrici di pillola affette da micropolicistosi ovarica, contribuisce alla costruzione di un’immagine corporea più gradita, più facilitante l’approccio col partner (v. nel blog articolo sul desiderio sessuale nella donna). La riduzione del dolore mestruale e della quantità e durata del flusso poi liberano la ragazza per molti più giorni durante il mese, permettendo una maggiore disponibilità temporale al rapporto.


Per quanto riguarda invece la risposta funzionale, la partecipazione “fisica” al rapporto, alcune pillole a basso contenuto estrogenico possono asciugare la vagina dagli eccessi di perdita bianca e mucosa ma possono limitare la lubrificazione dell’ingresso vaginale, rendendo fastidiosa l’introduzione. In alcuni casi anche la lubrificazione più profonda, quella che garantisce un buon adattamento ai movimenti coitali, può risultare deficitaria: sarà opportuno in queste pazienti decidere insieme allo specialista per quale formulazioni optare e quale presidio utilizzare per il rapporto (sapone intimo più adatto, lubrificante del momento o di prevenzione).


La spirale è un ottimo metodo contraccettivo che viene classicamente consigliato alla donna che ha già partorito e “concluso” il proprio iter riproduttivo sia perché dopo un parto è più facile inserirlo e risulta più tollerato sia perché, in caso di infezione, la remota possibilità di danno alla funzionalità delle tube, con conseguente sterilità, non sarebbe così grave come in una donna senza figli.


Va tenuto presente che a 40 anni, l’influenza negativa della pillola sul desiderio può rappresentare un ostacolo, per cui l’utilizzo della spirale che preserva la ciclicità spontanea dell’interesse sessuale risulta più gradito. Semmai un problema tecnico può minare l’espressione della sessualità nella utilizzatrice di dispositivo intra-uterino, l’aumento della durata e della quantità del flusso mestruale. La coppia che pratica anche i quei giorni non troverà alcun ostacolo mentre la donna che evita l’incontro sessuale se mestruata non è esattamente la candidata ideale a tale contraccettivo.


Un discorso a parte merita la spirale a rilascio di progesterone, molto di moda attualmente. Si tratta di un dispositivo medico che, al contrario delle classiche spirali, manda in atrofia l’endometrio, lo asciuga, riducendo notevolmente la quantità di flusso mestruale e cura, tramite dismissione di ormone, la fibromatosi uterina. E’ perfetto per la paziente con mestruo abbondantissimo, per coloro che rischiano di dover asportare l’utero per fibromi o comunque per chi desideri una sempre maggiore riduzione della mestruazione. Attenzione però, il flusso nella donna sana tende a scomparire (non tutte accettano la totale assenza di mestruazioni) e l’assetto ormonale/umorale che si instaura con l’applicazione di tale dispositivo è molto simile a quello della fase premestruale (con tutti i sintomi psico-fisici correlati). Prima di inserire una spirale al progesterone è opportuno un corretto ed accurato counselling, per permettere una scelta consapevole di tale contraccettivo.


Il condom e il coito interrotto sono già stati oggetto di un altro articolo (v. nel blog http://iannacci.wordpress.com/). Ricordo soltanto il grande rischio che comportano sia l’applicazione del preservativo solo poco prima della eiaculazione sia la cosiddetta “retromarcia”, dovuto alla persistenza nella via genitale maschile di qualche spermatozoo ancora vitale in caso di rapporti ripetuti e ravvicinati.


L’applicazione del preservativo che, ribadisco, va indossato prima di qualsiasi contatto intimo, dovrebbe rappresentare una sorta di cerimoniale erotico, un apripista al piacere e non un elemento di disturbo alla spontaneità dei gesti. Nella coppia giovane e di recente formazione non si può prescindere dal suo utilizzo. Tanto vale arricchire la sua presenza di sfumature piacevoli… La perdita di erezione accusata da alcuni uomini al momento dell’applicazione può avere radici profonde ma può essere semplicemente il modo per comunicare la necessità di cambiare qualcosa nell’approccio erotico alla penetrazione.


Per togliere la confusione che avvolge la scelta del contraccettivo in relazione alle proprie aspettative erotiche, è opportuno valutare con calma e con l’aiuto di uno specialista ginecologo quale metodo possa essere il più adatto alla donna e soprattutto alla coppia. Comunque, non è il medico che sceglie…

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