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Occupazione Infermieri: solo il 4% è senza lavoro

di Angelo

MastrilloAngelo

Sono i dati emersi alla Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea in Infermieristica presentati da Angelo Mastrillo.

La ricerca di lavoro tra gli Infermieri neo-laureati, occupati saltuariamente e disoccupati è ai minimi storici, diversamente da quanto si possa pensare: "pesa" solo il 4%. E' quanto emerso dall'analisi sistematica dei dati sull'occupazione reale emersa lo scorso 14 giugno a margine dei lavori per la Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea in Infermieristica svoltasi presso l'Università degli Studi di Milano. La notizia comunicata da Angelo Mastrillo, docente dell'Università di Bologna e membro della Commissione Lauree Triennali del Ministero dell'Isruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR).

"Gli Infermieri i disoccupati sarebbero 16.198, il 4% di 408 mila di iscritti IPASVI. Sarebbero quelli che continuano a girare l’ Italia per i vari concorsi di assunzione da parte del Servizio Sanitario Nazionale - ha spiegato Mastrillo ai referenti dei Corsi di Laurea in Infermieristica presenti all'appuntamento milanese - dato che secondo l’ IPASVI servono subito almeno 17 mila nuovi Infermieri per soddisfare la norma UE sui riposi e i turni di lavoro, se venissero subito assunti i conti tornerebbero, su vari fronti."

MastrilloMilano14giungo2016

L'intervento di Mastrillo a Milano durante la Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea in Infermieristica (14 giugno 2016): Nurse24.it è tra le testate citate come punto di riferimento per gli Infermieri Italiani.

Ma il dato fondamentale è un altro: servirebbero secondo lo studio di Mastrillo (che coincide in gran parte con quello del MIUR e dell'IPASVI), anche altri 30mila per far fronte alle necessità del territorio.

"Gli infermieri attivi dovrebbero passare dall’attuale tasso del 6,1 per mille abitanti a 6,5 in un arco temporale di 5 anni (+43mila) fino a raggiungere il 7 per mille entro dieci anni (+73mila) - ha aggiunto Mastrillo - è per questo che, a differenza delle Regioni, l’IPASVI propone invece un incremento del +3,7%, da 18.590 dello scorso anno a 19.285, determinando una differenza con le Regioni che con 15.408 ne stimano 3.877 in meno, -20%".

Azzerando la disoccupazione dei 16 mila Infermieri sopra citati - è qui la vera provocazione di Mastrillo - se si volesse proseguire con lo sviluppo negli anni successivi, non basterebbero più i circa 12mila nuovi Infermieri che si laureano ogni anno rispetto alle circa 15 mila matricole, ma ne servirebbero tantissimi altri.

Ma come è stato calcolato quel 4% di disoccupazione?

Gli Infermieri attualmente iscritti all'IPASVI (ma c'è un numero indefinito di non iscritti) sono 408.074. Di questi:

  • 314.000 (77%) risulterebbero in attività alla Federazione degli Infermieri;
  • 369.706 (91%) fanno formazione continua (ECM), compreso chi lavora all'estero;
  • 22.170 (5%) fanno altre attività correlate alla professione (considerati non attivi), ma non esercitano effettivamente come Infermieri;
  • 16.198 (4%) sono i disoccupati reali, che coincidono quasi sempre con il numero di domande presentate ai Concorsi per Infermieri più inportanti (si veda Bologna, Perugia, Firenze, Milano ed altri).


In parole povere, come faceva intendere Mastrillo:

  • i colleghi che continuano a fare concorsi sono prevalentemente gli stessi;
  • se l'Europa chiede allo Stato Italiano di assumere 17.000 infermieri per far fronte alle norme sul rispetto degli orari e dei turni di lavoro basterebbe assumere i 16.128 senza occupazione;
  • i sistemi di reclutamento del personale (Concorsi Pubblici e selezioni in ambito privato) sono da rivedere;
  • lo Stato Italiano e le Aziende sanitarie tendono a risparmiare e non assumono, contando sul personale in attività è più facile "fare cassa", anche se questo va a discapito dei professionisti della salute e soprattutto di chi ha bisogno diretto delle prestazioni assistenziali;
  • entro i prossimi 7 anni circa 25.000 Infermieri andranno in pensione per raggiunti limiti di età e dovranno essere sostituiti; per cui occorrerà prevedere un massiccio turnover.


Nonostante tutto:

  • vi un calo del fabbisogno di nuovi Infermieri del 4,6%;
  • il 75,% degli Infermieri e degli Ostetrici trovano lavoro nell'anno successivo alla Laurea;
  • i dati ci confortano, in quanto la nostra professione resta tra quelle che, in una Italia fortemente in crisi, riesce ad offrire importanti sbocchi occupazionali ai giovani neo-laureati o a quelli più adulti che hanno deciso di rimettersi in gioco;
  • è aumentata l'occupazione degli Infermieri del 3% negli ultimi anni.


Tutto ciò mentre è previsto per settembre l'esame ammissione al corso di laurea per altri 15.000 aspiranti infermieri.

"Se venisse applicata la direttiva europea sui riposi e i turni di lavoro - spiega Mastrillo all'Ansa e a Nurse24.it - già recepita dall'Italia a gennaio ma non ancora applicata, tutti i 16.000 infermieri disoccupati potrebbero esser subito assunti, dato che secondo l'Ipasvi, per soddisfare la norma Ue, ne servirebbero 17.000. Anzi, sempre secondo l'Ipasvi, ne servirebbero anche altri 30.000 per incentivare lo sviluppo della medicina territoriale, così come previsto dal Patto per la Salute".

Intanto, come ogni anno, entro la prima decade di luglio, il Ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca (Miur) pubblicherà i bandi per l'esame di ammissione in programma il 13 settembre nei 42 atenei sedi di corso di laurea in Infermieristica.

"Analogamente agli scorsi anni - conclude Mastrillo - sono attese circa 25.000 domande per 15.000 posti, con rapporto di 1,6 a 1".

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