ISRAELE. Da oltre 5.000 anni si cerca di curare le grandi ferite chirurgiche suturandole. I primi a occuparsene furono gli antichi Egizi, che usavano ago e filo per ricucire i tagli.
Oggi i chirurghi fanno la stessa cosa, ovviamente utilizzando sistemi e procedure di controllo delle infezioni e della sterilità inconcepibili in passato.
Gli stessi problemi del popolo d’Egitto, tuttavia, ce li hanno i moderni medici, soprattutto quello di suturare ferite grandi e complesse.
In questi casi si usano sistemi di ricucitura parziale o la classica cicatrizzazione per seconda intenzione (che lascia spesso grosse e antiestetiche cicatrici) o attraverso complicati interventi plastici propedeutici (non sempre di successo).
Studiando i casi più disparati per anni il dr. Maris Topaz, primario del reparto di chirurgia plastica dell’Hillel Yaffe Medical Center di Hadera (Israele) ha escogitato un sistema per ridurre al massimo i tempi di guarigione e assicurare al paziente minori disagi, tra cui il dolore e il rischio infezioni.
Topaz ha ideato a tal proposito il presidio chirurgico “TopClosure” e lo ha presentato recentemente al mondo scientifico internazionale, che ha apprezzato l’idea introducendola di fatto in varie aree sanitarie del Pianeta.
“TopClosure”, già in uso da tempo nello Stato d’Israele, si è rivelato fin da subito uno strumento prezioso.
Il suo funzionamento è semplice. Si legano le due estremità mobili ai due lembi di una ferita con sistema di pre-incollaggio e punti di sutura, poi le si ricongiunge con un sistema di tiraggio. I due lembi restano così sigillati. Tutto ovviamente avviene in maniera sterile e con il massimo del confort per il paziente, che può in molti casi ridurre di ben il 50% i tempi di attesa per la guarigione.
Topaz spera che il suo sistema diventi presto il “gold standard” per la cura/sutura delle ferite chirurgiche di grande spessore e cosiddette “difficili”.
Infatti, il suo presidio è applicabile a quasi tutti gli interventi e alla “orografia” del corpo umano.
Per vedere meglio come funziona...
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